Nelle 190 pagine di intercettazioni telefoniche contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Claudio Scajola, arrestato per aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, ci sono anche alcune conversazioni che confermano come esistesse un rapporto di amicizia (definito di “asservimento” dagli inquirenti) tra l’ex Ministro e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo.
In una conversazione, infatti, la Rizzo chiede a Scajola 15.500 euro per l’anticipo dell’affitto di un nuovo appartamento. Scajola spiega alla Rizzo, scrivono gli inquirenti “che per lui era meglio aspettare un pò di tempo perchè se lo candidano, la sua elezione sarebbe molto probabile, per la certezza devono aspettare il 25 di maggio, e comunque con la carica di europarlamentare lui potrà darle una grossa citra per la copertura delle spese della casa. In caso di mancata candidatura Forza Italia gli proporrà un incarico di prestigio e anche in questo caso l’incentivo economico sarebbe importante”. Scajola aggiunge che “il ritardo di un mese e mezzo porterebbe più tranquillità di copertura finanziaria. A quel punto la moglie di Matacena conferma all’ex Ministro che “se non aiutata, non vuole rischiare l’aftìtto della nuova casa e e ritarderà comunque la risposta all’agenzia immobiliare per vedere come si evolve la situazione”.