“Se non si risolve il problema faccio scoppiare un casino indimenticabile”. Emergono anche particolari di natura politica dalle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Claudio Scajola con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena. È il 2 aprile. L’ex Ministro Claudio Scajola chiama al telefono la moglie Maria Teresa Verda e si sfoga dopo un incontro con Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Argomento le elezioni europee. Scajola, scrivono gli inquirenti “racconta l’incontro con Confalonieri e Letta con i quali si è lamentato della situazione che si è sviluppata e li ha minacciati che se non si risolve il problema fa scoppiare un casino indimenticabile, e aggiunge che “non ha bisogno di persone che lo raccomandano, ha bisogno di sapere se lo rispettano altrimenti è guerra aperta“.
In un’altra conversazione, questa volta Chiara Rizzo, moglie del latitante Amedeo Matacena, Scajola commenta anche l’attuale condizione di Forza Italia. Scrivono gli inquirenti: “Claudio dice che è in attesa di sviluppi per la sua candidatura, Claudio commenta che la situazione di Forza Italia è molto grave e Berlusconi, anche se è a favore di una sua candidatura, viene bloccato dal suo attuale entourage”.