5 Novembre 2024 15:22

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5 Novembre 2024 15:22

Imperia: “Io boicottatore? Accuse ingiuste”. Parla l’operaio denunciato da Teknoservice. “Vi racconto cosa è successo”/L’intervista

In breve: Parla il dipendente di Teknoservice finito nell'occhio del ciclone per un video che lo ritrae mentre lancia un sottolavello nel suo camion durante la raccolta porta a porta.

“Boicottaggio aziendale? E’ un comportamento lontano anni luce da me. Sono stato dipinto per quello che non sono e sono davvero mortificato”.

Queste le prime parole del dipendente di Teknoservice finito nell’occhio del ciclone per un video che lo ritrae mentre lancia un sottolavello (che non andrebbe neanche esposto, a differenza dei mastelli) nel suo camion durante la raccolta porta a porta dell’organico.

Il video

La vicenda

Denunciato dall’azienda ai Carabinieri per danneggiamento aggravato,  accusato di aver distrutto il sottolavello (che in realtà conserva a casa, intatto) è stato raggiunto anche da una contestazione disciplinare.

Secondo quanto si evince dal provvedimento disciplinare, il proprietario del sottolavello avrebbe consegnato il video incriminato (ottenuto dalla telecamera di sorveglianza della sua abitazione) direttamente all’assessore comunale Antonio Gagliano che, a sua volta, lo avrebbe consegnato alla Teknoservice chiedendo di prendere provvedimenti.

Il tutto senza che nessuna delle parti in causa abbia pensato di contattare direttamente il lavoratore inquadrato nel video per chiedere lumi sull’accaduto.

Intervistato da ImperiaPost, il dipendente, 64 anni, da 30 anni operaio del comparto rifiuti, esprime tutta la propria amarezza per le polemiche delle ultime ore.

Come ha vissuto questi ultimi giorni?

Malissimo. Sono mortificato per l’accaduto. Ho visto per la prima volta il video, nel quale mi sono riconosciuto, su Raitre. Ero già stato convocato dai Carabinieri sabato scorso. Sapevo cosa mi contestavano, ma non riuscivo proprio a ricordare un avvenimento simile”.

Lei non ricorda cosa è successo quel giorno?

“Le dico la verità, io ricordo di aver trovato questo sottolavello all’interno del camion al termine del mio turno. L’ho recuperato, intatto, e l’ho conservato. Ho pensato ‘se qualcuno venisse a reclamarlo glielo riporto'”.

Quindi il sottolavello non è andato distrutto?

“Certo che no. Quel camion non ha il sistema di triturazione”. 

Ma quando ha trovato il sottolavello nel camion che spiegazione si è dato?

“A volte le persone mettono il sottolavello dentro il mastello dell’organico e capita che, vuotando il mastello, finisca nel camion anche il sottolavello. E’ già capitato”.

Dunque lei non ricordava di averlo gettato nel camion?

“Guardi, io faccio a volte, al giorno, anche 700 prese. È un periodo che sono molto stanco e stressato, tanto che dal 25 marzo sono in malattia. Probabilmente ero sovrappensiero e l‘ho gettato instintivamente, senza pensarci,  nel camion, insieme a tutto l’organico”.

E la contestazione che si guardasse intorno furtivamente?

Io mi guardo sempre intorno perché i mastelli dell’organico hanno spesso liquami che fuoriescono. Mi accerto sempre che non ci sia nessuno nei paraggi per evitare che possa essere raggiunto da eventuali schizzi. In più, essendo sempre in mezzo alla strada, controllo anche di non rischiare di essere investito”.

Come la fanno sentire le accuse di boicottaggio?

“Io ho 64 anni e da 30 faccio questo mestiere. Comportamenti di questo genere sono lontani da me. Sono davvero molto dispiaciuto. Io credo che basti vedere le immagini per capire che si è trattato di una distrazione, di un momento di stanchezza. Come si vede dal video, prima di gettare il sottolavello, raccolgo tutto quello che c’è a terra. Non mi pare il comportamento di una persona che vuole boicottare il servizio.

Sono molto dispiaciuto perché se qualcuno dell’azienda mi avesse chiesto chiarimenti sulla vicenda avrei spiegato l’accaduto e avrei consegnato il sottolavello al legittimo proprietario che, ancora oggi, non so chi sia. Invece è andata diversamente e sono stato dipinto sui giornali e in tv per quello che non sono”.

 

 

 

 

 

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