È stata una serata all’insegna delle emozioni quella che si è svolta la sera di venerdì 5 aprile presso l’oratorio Santa Caterina di Cervo, dal titolo “L’Altrove Percorsi di migranti in testimonianze, musiche e poesie”, organizzata dai volontari dell’Associazione Mappamondo insieme ai ragazzi africani, richiedenti asilo, residenti a San Bartolomeo al Mare.
Nella suggestiva cornice del Borgo di Cervo e del suo oratorio, volontari e ragazzi hanno voluto ricordare e presentare due anni di vita in Italia, attraverso racconti, immagini, poesie e video.
Con il supporto degli attori del Teatro dell’Albero è stato possibile raccontare in parallelo due storie: quella di un emigrato italiano dei primi del ‘900 e quella di Felix Tinkiano, un giovane della Guinea Konakri scappato dal suo paese, non per motivi di fame o povertà, ma perseguitato perché cristiano e innamorato di una ragazza mussulmana, che purtroppo è morta dando alla luce il loro bambino.
Quante sorprendenti similitudini nelle vicende dei due viaggi, quanta forza di volontà e desiderio di lavorare, speranza e desiderio di una vita nuova, ma anche tanta sofferenza generata da dinieghi e ostacoli, pericoli mortali e violenze.
Attraverso un video realizzato dai volontari, questi due anni, dal 6 marzo 2017 a oggi sono passati davanti agli sguardi di un pubblico numerosissimo e molto attento: l’arrivo con l’accoglienza festosa dei volontari della prima ora, i corsi di italiano, le lezioni di chitarra, le partite di calcio e i picnic sotto gli alberi, poi via via i corsi di alfabetizzazione, i corsi professionali e i tirocini formativi con l’inserimento in aziende locali nei più svariati settori, il volontariato in Caritas, e l’orto realizzato nel terreno della Parrocchia di San Bartolomeo al Mare.
Un insieme di esperienze che hanno sicuramente arricchito i volontari e che hanno permesso ai ragazzi di cominciare ad integrarsi nel tessuto sociale, di stringere vere amicizie e di imparare molto.
Un’avventura che attesta una collaborazione fattiva e positiva tra la cooperativa Jobel e la società civile. I ragazzi si apprestano ad affrontare la Commissione territoriale, racconteranno le loro storie e la commissione deciderà se hanno diritto alla protezione internazionale.
L’Avvocato Sonia Fallico, del foro di Imperia, ha illustrato brevemente quali sono gli elementi normativi che riguardano i ragazzi e il riconoscimento della protezione umanitaria, ha cercato di chiarire punti oscuri che talvolta preoccupano molto i richiedenti asilo, in particolare dopo la promulgazione del Decreto Salvini, incoraggiandoli e spiegando i loro diritti.
Con un canto religioso e una danza molto coinvolgente, i ragazzi hanno voluto esprimere il loro grazie alla comunità.
In conclusione, due giovani musicisti ci hanno aiutato a cantare insieme “Ma se ghe pensu” il canto dell’emigrato ligure, pieno di nostalgia e di ricordi della sua terra. Con la nostalgia nel cuore di un mondo dove le differenze sono una ricchezza e dove tutti siamo fratelli, ci siamo lasciati per proseguire il cammino iniziato verso nuove e importanti tappe.