26 Dicembre 2024 13:41

26 Dicembre 2024 13:41

TAVOLO IMMIGRAZIONE A IMPERIA. LA RISPOSTA DI IMPERIA DI TUTTI IMPERIA PER TUTTI ALLA LETTERA APERTA DELLA COMUNITA’ ISLAMICA

In breve: Imperia di Tutti Imperia per tutti: "Spiace, ma questa volta lo “scivolone” lo ha fatto chi forse ritiene di gestire in monopolio la rappresentanza degli immigrati, non capendo che in tal modo non ne tutela affatto gli interessi ma anzi contribuisce a creare divisioni".

de bonis hamza piccardo

Imperia – Dopo la lettera aperta della comunità islamica scritta da Hamza Piccardo in merito al tavolo immigrazione creato dall’assessore Giuseppe De Bonis, il gruppo Imperia di Tutti Imperia per Tutti ha voluto rispondere così:

Leggiamo con profonda tristezza l’articolo pubblicato online dal titolo “ Scivolone dell’assessore Giuseppe De Bonis” relativo al primo tavolo immigrazione tenutosi nei giorni scorsi e la “lettera aperta” di cui Hamza Piccardo risulta primo firmatario. La creazione di un tavolo immigrazione a Imperia ha un valore di assoluta novità nella città. L’attuale amministrazione, e l’assessore De Bonis in particolare, hanno dimostrato una sensibilità sconosciuta alle precedenti esperienze politiche comunali. Tale merito è stato, tra l’altro, riconosciuto anche durante il tavolo al quale erano presenti, contrariamente a quanto riportato, numerose associazioni di immigrati oltre ad altre che con gli stessi si rapportano abitualmente .

Il tavolo è nato con l’idea di creare un momento aperto di interazione; è un progetto in divenire, in costruzione e in ampliamento, ed è auspicabile cresca col passare del tempo nel numero dei suoi componenti. Se da una parte la reazione piccata di Hamza Piccardo ci rassicura sulla bontà dell’idea, che crea interesse e di cui si sente il bisogno, dall’altro ci pare totalmente ingiusto e fuori dallo spirito dell’iniziativa attaccare con malcelata supponenza l’assessore De Bonis. Con molta umiltà si sta cercando di costruire una nuova mentalità nella città di Imperia, fatta di accoglienza, comprensione e integrazione, lavorando in rete, cercando di unire.

In momento in cui è facile prendersela con i più deboli, in cui assistiamo con maggior frequenza ad episodi di razzismo e di intolleranza, in cui ascoltiamo troppo spesso commenti dispregiativi nei confronti di chi viene ritenuto “diverso”, certe dichiarazioni certamente non uniscono, ma se possibile dividono ancor di più. Forse in un momento come questo, chi davvero è interessato a tutelare i diritti dei più deboli deve partecipare e lavorare (di lavoro ce n’è molto e le occasioni saranno numerose) mettendo da parte inutili egoismi e difese di posizioni senza senso. Chi ha lavorato per la creazione del tavolo immigrazione sa un progetto lungo, difficile e molto ambizioso; un progetto certamente perfettibile, ma vi lavora con umiltà sapendo di poter anche sbagliare, ma lo fa per un obiettivo grande.

Spiace, ma questa volta lo “scivolone” lo ha fatto chi forse ritiene di gestire in monopolio la rappresentanza degli immigrati, non capendo che in tal modo non ne tutela affatto gli interessi ma anzi contribuisce a creare divisioni. Ma al di la di queste precisazioni, che ci sarebbero parse superflue, ma che in effetti, nostro malgrado, non lo sono, siamo certi che già dal prossimo tavolo potremo lavorare a questo progetto con qualche amico in più”.

C.S.

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