“Per la prima volta da quel 25 aprile 1945 non si potranno ricordare, quale monito, proprio in quella piazza (Martiri della Libertà), indubitabilmente simbolica, i tristi avvenimenti di allora”. Lo afferma il Partito della Rifondazione Comunista, Circolo Gian Battista Acquarone, di Diano Marina, commentando la decisione dell’Amministrazione comunale di organizzare la manifestazione “Aromatica” in concomitanza con la ricorrenza della Festa della Liberazione.
In una nota stampa Rifondazione Comunista affronta anche il tema della pista ciclabile e del discusso palazzo congressi sul molo delle Tartarughe.
Rifondazione Comunista: pista ciclabile, palazzo congressi e 25 aprile
“Non vorremmo essere soprannominati “bastian contrari”, tuttavia è giunto il tempo di prendere parola ed essere vigilanti. Certo avremmo auspicato una maggiore risolutezza delle opposizioni presenti nei consigli comunali. Se così fosse stato, negli ultimi decenni a Diano Marina e nelle altre cittadine della Riviera ligure, si sarebbe potuto registrare minore cementificazione e minore consumo di suolo a vantaggio e a tutela di un territorio caratterizzato da un delicatissimo equilibrio e che da tempo è risorsa turistica. In merito insistiamo che un paesaggio, come quello che noi vantiamo, salvaguardato, rappresenta l’unica e vera risorsa turistica del nostro territorio.
Abbiamo condiviso, ritenendole equilibrate e sostenibili, scelte urbanistiche, come la futura pista ciclabile lungo il litorale e non sul vecchio sedime ferroviario. Proprio in merito alla futura Ciclabile, apprendiamo, invece, dagli organi di stampa che il progetto ha subito modifiche che ne minano equilibrio e sostenibilità. Insistiamo nel sostenere che almeno nel tratto a ponente di Diano Marina, la pista ciclabile venga realizzata dove ora è il percorso pedonale lungo il litorale o/e su parte della carreggiata della Via Aurelia e che, pertanto, il traffico della Via Aurelia, almeno in una direzione di marcia, venga dirottato sulla ex ferrovia. Al contriamo, è probabile venga realizzata una pista ciclabile sul sedime ferroviario e quindi inevitabilmente interrotta da numerose intersezioni con altre strade molto trafficate, specialmente durante la stagione turistica.
La pista ciclabile, realizzata sul sedime ferroviario, è paesaggisticamente e turisticamente poco attraente e talora non pienamente fruibile. Al contrario sosteniamo che a partire dall’ultimo tratto della ex ferrovia quel sedime debba essere destinato ad una metropolitana leggera che colleghi agevolmente ed in modo paesaggisticamente compatibile, Diano marina a Imperia.
Inoltre è nostra intenzione esprimere disappunto riguardo alla scellerata idea dell’amministrazione Chiappori di costruire un Ecomostro sul molo delle “Tartarughe” proprio in prossimità della spiaggia, deturpando la bellezza straordinaria e la preziosa continuità paesaggistica, vera, RIBADIAMO, attrazione turistica della nostra città.
Ci opponiamo con vigore a quest’ultimo elemento progettuale.
Inoltre in merito alla Città di Diano Marina ribadiamo quanto segue:
· se l’Amministrazione intende, comprensibilmente, dotare la cittadina di un centro congressi questo non va costruito in riva al mare. Ci permettiamo di suggerire i seguenti siti da tempo non utilizzati: La ex caserma Camandone, l’ ex albergo Divin Maestro.
· Tuttavia se l’Amministrazione dispone di denaro da destinare alle infrastrutture, insistiamo sia data precedenza a rete fognaria, acquedotto , arredo urbano.
· Auspichiamo inoltre che, il nostro Sindaco si adoperi affinché nelle ore pomeridiane l’ufficio postale di Diano Marina rimanga aperto al pubblico. L’eventualità della chiusura, recentemente paventata, costituirebbe un ulteriore danno alla città, già povera di servizi.
In conclusione riteniamo non sufficienti le scuse che il Sindaco ha formalizzato all’ANPI per aver sovrapposto la data del 25 aprile alla manifestazione “Aromatica”. A un’Amministrazione che si rispetti non può sfuggire una ricorrenza simbolicamente così importante. Se viviamo in democrazia, se siamo liberi, lo dobbiamo anche a giovani uomini e donne che nell’aprile del ’45 proprio in quella piazza, a loro intitolata “Martiri della Libertà”, furono fucilati dai nazifascisti. Per la prima volta da quel 25 aprile 1945 non si potranno ricordare, quale monito, proprio in quella piazza indubitabilmente simbolica, i tristi avvenimenti di allora. Abbiamo compreso che è tempo di vigilare sulla tenuta della Libertà e della Democrazia”.