23 Dicembre 2024 20:52

23 Dicembre 2024 20:52

L’avvocato risponde… Affidamento di figli minorenni, è possibile obbligare il genitore disinteressato? /Il parere

In breve: Mandate le vostre domande, ogni settimana saranno pubblicati i pareri dell’avvocato Tahiri Le domande dovranno essere inviate via mail a: redazione@imperiapost.it con oggetto:“Consulenza legale”

Questa settimana la rubrica di consulenze legali si occuperà della tematica riguardante l’affidamento congiunto di un figlio minorenne dopo la separazioneGrazie alla collaborazione dell’avvocato R. Tahiri, i lettori potranno formulare alcune domande di carattere generale sui problemi che si trovano a dover affrontare.

La domanda

Buongiorno, io e mio marito siamo separati ed abbiamo un figlio. Nella separazione abbiamo previsto l’affidamento congiunto del minore con la possibilità per il padre di passare con il figlio due pomeriggi alla settimana e i weekend alternati.

Nei primi mesi la gestione del figlio era regolare ma ultimamente il mio ex marito non si interessa piu’ del figlio, non va piu’ a prenderlo a scuola, non lo tiene con sè nei fine settimana e non lo chiama più: cosa si può fare in questi casi?

Si può obbligare il padre a vedere il figlio? Faccio presente che il padre continua a versare regolarmente l’assegno di mantenimento stabilito nella separazione. Grazie.

Il parere

La nostra lettrice ci pone un quesito in materia di affidamento dei figli minori: purtroppo accade spesso che un genitore si disinteressi del figlio. Quali soluzioni offre il nostro ordinamento? E’ possibile obbligare il genitore assente e disinteressato?

La risposta è affermativa, nell’ottica del principio di responsabilità genitoriale. La Legge n. 56 del 2006 ha introdotto all’art. 709 ter c.p.c. la possibilità per il Giudice di pronunciare provvedimenti sanzionatori quando constati l’esistenza “di gravi inadempienze” o di atti che “ostacolino il corretto svolgimento delle modalità di affidamento” o più in generale di atti che “arrechino pregiudizio al minore”.

L’intervento del Giudice, quindi, è finalizzato a superare eventuali difficoltà pratiche o contrasti tra genitori che spesso emergono nella fase di attuazione dei provvedimenti giudiziali che dispongono sull’affidamento dei figli o in materia di esercizio della potestà genitoriale.

Il legislatore ha inteso tutelare i figli nella crisi familiare con l’introduzione di quattro diverse tipologie di sanzioni a carico del genitore inadempiente:

  • a) la modifica delle condizioni di affidamento;
  • b) l’ammonimento (ovvero l’invito al genitore inadempiente al rispetto di quanto deciso nella sentenza o nell’accordo di separazione o di divorzio);
  • c) il risarcimento del danno in favore del minore o del genitore leso;
  • d) la sanzione amministrativa pecuniaria a favore della Cassa delle ammende (prevista nella misura minima di Euro 75 fino ad un massimo di Euro 5.000 e che può anche essere comminata congiuntamente all’ammonimento).

In un caso simile a quello della nostra lettrice (Tribunale di Catania, I sezione, del 23.11.2012) il padre lasciava trascorrere mesi interi senza cercare la figlia, non ottemperando con regolarità al diritto-dovere di visita né versando il mantenimento dovuto: il Collegio in questo caso ha ritenuto di emanare sia l’ammonimento, che l’invito ad astenersi in futuro da condotte di violazione delle prescrizioni contenute nel decreto di omologa della separazione, sia la sanzione amministrativa pecuniaria, sia il risarcimento del danno quantificato in via equitativa nei confronti della figlia e della madre.

Nel caso della nostra lettrice, quindi, si può ricorrere alla procedura prevista per l’art. 709 ter c.p.c. per ottenere un ammonimento da parte del Giudice e in caso di reiterazione, eventualmente, chiedere successivamente l’applicazione della sanzione e agire per il risarcimento del danno.


A cura dell’Avv. Ramadan Tahiri, in collaborazione con l’avv. Sonia Fallico.

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