24 Dicembre 2024 14:16

24 Dicembre 2024 14:16

DISABILITA’ E ASSISTENZA FAMILIARE – MELGRATI E ROSSO: “NON CI SONO DISABILI FIGLI DI UN DIO MINORE”

In breve: Disabilità e assistenza familiare: il capogruppo di Forza Italia in Regione e il vice presidente della commissione Sanità scrivono ai ministeri dell’Economia e delle Finanze, del Lavoro e delle Politiche Sociali e soprattutto al Ministero della Salute.

melgrati

 

Imperia – “Mercoledì 7 maggio il Governo ha raggiunto un accordo con il Comitato 16 Novembre Onlus, sbandierandolo ai 4 venti con un comunicato stampa a firma del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, On. Enrico Zanetti, del sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali On. Franca Biondelli e del sottosegretario al Ministero della Salute On. Vito De Filippo Spiegano Melgrati e Rossodove si esplicita che i tre ministeri, per conto del Governo, avrebbero assunto i seguenti impegni: convocazione entro 45 giorni del tavolo interministeriale con la partecipazione delle Regioni e aperto a tutte le associazioni, richiesto già da tempo dal Comitato 16 Novembre Onlus, per la definizione di un piano nazionale sulla non autosufficienza, con particolare attenzione al tema della domiciliarità indiretta; approfondimento dei riflessi dell’ inclusione nell’ ISEE delle provvidenze sociali; chiarimento dei criteri di ripartizione dei 350 milioni di euro del FNA nel senso della destinazione ai malati gravissimi del 30% di 275 milioni più gli ulteriori 75 milioni già a tal fine vincolati, procedendo, ove necessario, all’apposita riformulazione del decreto interministeriale“.

Spiegano Melgrati e Rosso: “Questo atto, di per se meritorio, è stato assunto “solo” con il comitato 16 novembre e le sigle delle associazioni FISH-FAND-AISLA, quindi in rappresentanza dei disabili “gravissimi”, operando una discriminazione nei confronti dei disabili “gravi”. Ieri poi è stato firmato dal Ministro Beatrice Lorenzin il decreto del Fondo per la non autosufficienza (di fatto la stessa cifra del 2013).  E’ vero che il fondo è per tutti, ma molti dei beneficiari non possono accedere all’assistenza indiretta, in quanto, per coloro che non sono gravissimi , il fondo viene finalizzato a coprire i costi dei ricoveri di sollievo , centri diurni , rette di case protette e case famiglia , nonché i soliti e sporadici servizi di assistenza domiciliare! Questo ciò che è stato favorito: 1) servizi per l’accesso e la presa in carico dalla rete assistenziale ( i carrozzoni in materia sono già ampiamente foraggiati ma non bastava ); 2 ) servizi e misure per favorire la permanenza a domicilio ( i servizi delle cooperative ,centri diurni ,ricoveri di sollievo in RSA – ); 3) servizi a carattere comunitario per la prima infanzia; ( CASE FAMIGLIA E COMUNITA’ ); 4) servizi a carattere residenziale per le fragilità ( RSA , Istituti); in buona sostanza il Ministro Lorenzin ha favorito Rsa e cooperative …ma pochissimo destinato all’assistenza domiciliare indiretta; per assistenza domiciliare indiretta si intende che i soldi (con assegni di cura/servizio) vadano direttamente al disabile e non passino attraverso nessun tipo di mediazione”.

Quindi – continuano i due esponenti di Forza Italia – se il disabile grave o gravissimo ha bisogno di assistenza, se la cerca da solo, o con l’aiuto dei parenti, (es.BADANTE-INFERMIERE) e può pagarla con i soldi del fondo per non autosufficienza attraverso l’assegno servizi o di cura, ma deve essere il disabile a decidere come vivere e chi scegliere per la Sua assistenza!”

 

Come gruppo consiliare di Forza Italia – precisano Melgrati e Rosso – avevamo già portato all’attenzione del Consiglio Regionale e dell’assessore alla Salute Claudio Montaldo la problematica del finanziamento dell’assistenza domiciliare dei disabili gravi e gravissimi, che deriva dalla ripartizione del fondo nazionale sulla disabilità, eventualmente integrato con fondi Regionali. Avevamo spiegato all’assessore, e lo spieghiamo oggi a questi illustri sottosegretari, che il disabile grave e gravissimo, se curato e assistito a casa, oltre ad avere un livello di vita migliore che non nelle strutture, costa di meno allo Stato e di conseguenza alle Regioni. Avevamo anche evidenziato, e lo ribadiamo in questa lettera indirizzata ai firmatari di questo comunicato stampa intergovernativo e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che bisogna dare la massima assistenza economica, oltre che i supporti medici e tecnologici, ai disabili gravi e gravissimi, ma soprattutto un aiuto economico alle famiglie che hanno scelto e scelgono di assistere a casa propria i familiari affetti da patologie che hanno portato a queste gravi o gravissime disabilità. Questi familiari a volte sono veri e propri “eroi”, che affrontano disagi temporali, sottraendo al lavoro, alla “normalità” della propria vita e al riposo ore e ore, per di assistere i propri cari a casa…Il Governo non può, sull’onda emotiva di un presidio, o meglio, in vista delle elezioni, promettere alle associazioni di una parte, i disabili gravissimi, discriminando un’altra parte, quella dei disabili gravi. Questo sarebbe vergognoso e profondamente ingiusto”.

“Invitiamo in questa lettera – dichiarano il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati e il vicepresidente della Commissione Sanità Matteo Rosso – il Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin e i tre sottosegretari a far sì che vengano tenuti nello stesso livello di attenzione le esigenze dei disabili gravi e gravissimi, eventualmente integrando il fondo nazionale, per consentire che questa battagli di civiltà valga per tutti quelli che ne hanno veramente bisogno!”

A questo proposito il Gruppo di Forza Italia in Regione annuncia la presentazione, a breve, di una proposta di legge che ha come obiettivo la concreta realizzazione, anche in Liguria, del progetto vita indipendente che mira, attraverso il superamento della logica dell’assistenzialismo e dell’ospedalizzazione, all’autodeterminazione ed al pieno inserimento dei disabili gravi nella società: “infatti è viva la necessità di introdurre, anche nella nostra regione, una diversa concezione del ruolo svolto nella società dalla persona con grave disabilità, la quale, con il predetto intervento, abbandonerebbe la posizione di “oggetto di cura” per diventare “soggetto attivo” capace di prendere decisioni riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta, direttamente o, in caso di gravi limitazioni cognitive, attraverso il proprio caregiver  familiare che meglio di chiunque altro può interpretarne aspettative ed esigenze”.

C.S.

 

 

 

 

 

 

 

 

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