Elezioni provinciali a Imperia. Alessandro Piana, presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria, consigliere regionale Lega Nord Liguria-Salvini e consigliere comunale di Pontedassio, replica con una nota stampa alle dichiarazioni del candidato presidente Domenico Abbo.
“Il candidato presidente della lista unica alle prossime elezioni (di secondo livello) della Provincia di Imperia, frutto di un accordo tra Pd e sindaci che si professano di centrodestra, ha replicato alle mie osservazioni sulle ‘non-elezioni’ che su decisione del presidente uscente Fabio Natta avverranno anticipatamente rispetto alle amministrative ed europee di domenica 26 maggio, tagliando così fuori i nuovi amministratori in un contesto politico che va mutando.
Questo mi dà occasione di ribadire, ancora una volta, che si tratta di una barzelletta e un accordicchio da vecchia politica, che avvengono alla faccia della reale democrazia e con poco rispetto della volontà dei cittadini del nostro territorio.
Il candidato unico del Pd ha fatto le pulci alle mie dichiarazioni parlando di inesattezze e quindi vorrei precisare alcune cose.
E’ chiaro che le Province, previste dalla nostra Costituzione, non sono mai state abolite, ma con la legge ‘delirio’ dell’ex ministro Delrio è stato abolito il sistema di voto diretto e se ne è ridimensionato il ruolo e l’attività nell’errato convincimento che le casse dello Stato si fossero risanate. Ma non è stato così e di fatto la riforma targata Pd si è spesso tradotta in peggiori servizi per le comunità sul territorio.
In tal senso, il candidato unico sostiene che abbia acriticamente copiato una dichiarazione rilasciata ai media dal nostro deputato Claudio Borghi Aquilini, uno dei maggiori esperti di economia, finanza e politica italiana ed europea, con il quale oltre all’amicizia personale condivido molti punti di vista.
Però, per attaccare la Lega, il candidato unico cita acriticamente il Corriere della Sera di ieri, che fa riferimento a un articolo della Padania del 2011 sulle Province e i tagli ai costi della politica, tentando di disinformare la cittadinanza su una asserita ma inesistente ‘giravolta’ leghista.
Anche qui un’altra (sua) inesattezza. In realtà, il 25 agosto 2011 l’agenzia Ansa (ripresa da vari media) aveva pubblicato la notizia intitolata ‘Manovra: Calderoli, no all’abolizione di tutte le Province’ riportando le dichiarazioni del ministro leghista: ‘Sulle Province rimango piuttosto perplesso. Non mi convince il discorso. Tagliamole tutte o niente. Forse qualcuno non si rende conto che un ente intermedio tra Comune e Regione spesso è necessario’. E ancora: ‘Mantenere le Province storiche e quelle che hanno motivo d’esistere per dimensione territoriale e demografica, tenendo conto anche delle distanze. Su quelle di nascita recente e immotivata si può trattare’.
Ribadisco, poi, che il Dianese e la Valle Arroscia sono rimasti penalizzati perché esclusi dall’accordicchio Pd e attuali sindaci che si professano di centrodestra. Quindi non è affatto vero, come sostiene il candidato unico, che le cose sarebbero cambiate se si fosse andato a votare dopo domenica 26 maggio. Sarebbero cambiate eccome.
Inoltre, il candidato unico, che non perde occasione di fare la maestrina dalla penna rossa senza essere di fatto un personaggio da Libro Cuore, mi attacca personalmente ricordando che nel 2017 non votai alle elezioni provinciali. Se avesse letto con attenzione le mie dichiarazioni, senza farsi prendere dal livore come al suo solito, avrebbe sicuramente notato che nel comunicato di ieri avevo scritto ‘per la prima volta volutamente’.
Poiché ricordavo benissimo che nel 2017 non andai a votare per il rinnovo del consiglio provinciale per impedimenti personali e non per motivi politici.
Stavolta, invece, proprio per onestà intellettuale, attenzione e rispetto verso la volontà dei cittadini, del nostro territorio e dell’istituzione della Provincia, non parteciperò volutamente al voto. Esattamente come altri amministratori e sindaci dell’imperiese, che mi hanno anticipato la volontà di disertare queste ‘non-elezioni’ da barzelletta”.