Si è tenuta oggi, mercoledì 1 maggio, la festa del lavoro presso l’anfiteatro della Rabina, a Imperia. Davanti allo sventolio di decine di bandiere di Cgil, Cisl e Uil, il Sindaco di Imperia Claudio Scajola ha tenuto il discorso di saluto e introduzione, cui ha fatto seguito il comizio unitario di Domenico Proietti, segretario nazionale della Uil.
Al termine degli interventi il via alla festa con il concerto del gruppo “Carlito e i suoi briganti”.
1 Maggio, festa del lavoro: il discorso del Sindaco di Imperia Claudio Scajola
“Stamane, prima di venire qua, ho fatto qualche riflessione. Io credo che questa sia un’occasione per prendere impegni su quello che si può fare per dare lavoro. Ebbene, mi sono chiesto, il 1° maggio è la festa delle bandiere rosse? E’ la festa della sinistra? E’ la festa del sindacato? E’ la festa dei lavoratori? Credo che la definizione più giusta che si possa dare è che il 1° maggio è la festa del lavoro.
Il lavoro va difeso per chi ce l’ha e dato a chi non ce l’ha. Credo che, se un taglio deve essere dato alla festa del lavoro, è quello dell’unità di intenti per riuscire a conservare il lavoro, a dare lavoro e a migliorare le condizioni di lavoro. Nel tempo recente ha ancora diviso questa ricorrenza, ecco perché io oggi qui sono voluto venire, mettendo la fascia da Sindaco. Perché ritengo che in tempi così difficili e complicati sia necessario che ognuno abbia maggiore consapevolezza del tempo che viviamo.
Avete fatto bene a dedicare questa ricorrenza all’Europa, perché con profonda ignoranza si crede che l’Europa sia un ostacolo invece che la speranza per riuscire a portare l’Italia fuori dalle difficoltà. Questo provincialismo diffuso che porta anche qui nel nostro territorio ad avere una esagerata visione campanilistica che non ci porterà da nessuna parte. Noi nel nostro territorio dobbiamo fare insieme, fare sistema.
L’impegno che dobbiamo mettere tutti insieme non è per vedere i distinguo, ma per vedere ciò che si può migliorare per vedere un’Europa più giusta che possa progredire. E’ altrettanto evidente che i grandi potentati mondiali non la vogliono l’Europa unita e hanno ascari in tutti i Paesi e anche in Italia. Perché è chiaro che all’America, alla Russia, all’Asia da fastidio un’Europa forte. Ma perché non le diciamo queste cose? Perché non riusciamo a cogliere l’esigenza di non farci frammentare?
Parlando di Imperia, la mia città, è famosa per essere la riviera. Dire Liguria come campagna propagandistica non significa niente. Non è un brand. Noi dobbiamo riuscire a lanciare un brand storico, che è la riviera, che ha un clima diverso, che ha condizioni climatiche uniche. Siamo il clima migliore d’Italia. Dobbiamo valorizzare il nostro mare, la pesca, lo sport.
Questa è la nostra vocazione e su questa vocazione ci impegnamo sapendo che non possiamo prendere esempio da quelli che la mattina si svegliano, governando l’Italia, sentono quali sono gli umori più negativi del Paese e cavacano quel tema. Con quella stessa logica Churchill, avesse sentito gli umori del momento, non avrebbe dichiarato guerra a Hitler e Hitler sarebbe arrivato a Londra. Noi cerchiamo, speriamo di avere in futuro in questo Paese degli statisti e noi pataccari“.
1 Maggio, festa del lavoro: Domenico Proietti, segretario nazionale Uil
“C’è bisogno di una nuova Europa. Un’Europa politica, solidale e sociale. I lavoratori italiani sono orientati in questa direzione. Stiamo portando avanti l’idea di costruire un grande sindacato europeo.
Sarà una delle battaglie che faremo a Vienna, a fine mese, al congresso della Confederazione Europea Sindacati. Questa è la strada per il futuro. Dobbiamo costruire una grande organizzazione europea che serva ad incidere su quelle che sono le scelte prese a livello europeo. Sotto questo punto di vista il sindacato italiano sta svolgendo un ruolo di primo piano in questa battaglia”.