23 Novembre 2024 16:38

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23 Novembre 2024 16:38

Calcio: aggredì un giocatore dell’Imperia, scatta il Daspo per un anno per un calciatore del Genova Calcio/ il caso

In breve: il minore ha tenuto un atteggiamento violento e bellicoso non solo in campo ma anche successivamente, dopo che l’arbitro, i dirigenti e gli accompagnatori delle squadre avevano separato i soggetti facinorosi coinvolti.

Il 23 febbraio scorso si è disputato, presso il campo sportivo di Imperia, l’incontro di calcio ASD Imperia – ASD Genova Calcio nell’ambito del campionato della categoria “Juniores regionali eccellenza A”.

Da subito la partita si caratterizzava per un forte clima di tensione tra i giocatori delle due squadre, dapprima solo verbale e successivamente anche fisica.

La situazione degenerava in pregiudizio di un giocatore della squadra locale che, dopo essere stato violentemente colpito durante uno scontro avvenuto al termine dell’incontro tra diversi ragazzi delle due squadre, veniva trasportato al Pronto Soccorso di Imperia ove gli venivano refertati 30 giorni di prognosi per lesioni. 

Nei confronti di uno dei ragazzi coinvolti che, in modo particolare,  creava turbativa e disordine, si è proceduto attraverso la misura del D.A.Spo., vietando allo stesso per la durata di 1 anno l’accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni calcistiche, ad esclusione delle partite del campionato della categoria ove partecipa come calciatore ufficialmente tesserato.

Il provvedimento è stata adottato dal Questore della provincia di Imperia, in attuazione dell’art. 6 legge 401/1989, in ragione del fatto che il minore ha tenuto un atteggiamento violento e bellicoso non solo in campo ma anche successivamente, dopo che l’arbitro, i dirigenti e gli accompagnatori delle squadre avevano separato i soggetti facinorosi coinvolti.

Dalle testimonianze raccolte è infatti emerso che dopo il ferimento del giocatore dell’Imperia, il minore colpito dal D.A.Spo. ha continuato a cercare un contatto fisico con gli avversari, tanto da dover essere trattenuto a forza da compagni e dirigenti della sua stessa squadra. Questi i motivi per cui si è valutato di inibire allo stesso l’accesso ai luoghi ove si svolgono incontri di calcio avendo tenuto una condotta violenta e avendo dato motivo di ritenere che possa essere causa di ulteriori turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica in altre analoghe circostanze.

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