Lucio Sardi, ex candidato sindaco di Sinistra in Comune, interviene con una dura nota stampa in merito alla prima edizione dell’Imperia Travel Blogger Contest.
Imperia Travel Blogger Contest: l’intervento di Lucio Sardi
“La discussione sul futuro turistico della città occupa il dibattito politico imperiese da oltre trent’anni. Sull’altare della mono-vocazionalità turistica della città tanto cara al centro destra ed al suo padre padrone Claudio Scajola sono state sacrificate le storiche imprese locali (Sasso – Isnardi – Agnesi per citare le più note) il cui declino è stato agevolato da una classe politica tanto allergica alle produzioni industriali quanto attratta dalla speculazione edilizia.
Alla desertificazione produttiva ed economica della città si sono sempre poste in alternativa le meravigliose prospettive di sviluppo ed occupazione che il turismo avrebbe garantito.
Peccato che una seria ed efficace strategia di valorizzazione del territorio e delle sue qualità ambientali non sia neanche mai entrata nei pensieri del potere locale, troppo intento invece a sostenere il settore economico che alimentava il proprio consenso elettorale, la speculazione edilizia.
Non si spiegherebbe altrimenti come, una città che per puntare sul turismo avrebbe dovuto valorizzare l’ambiente ed in particolare il proprio mare, abbia impiegato oltre 15 anni per costruire, e pure male, il depuratore.
Più che dalla mono-vocazionalità turistica, grazie al sistema di potere politico imprenditoriale imperiese che ha fatto il bello ed i cattivo tempo in città, Imperia è stata portata allo stato di crisi attuale dalla mono-vocazionalità edilizia. In un crescendo di scelte sbagliate culminate nel fallimento del progetto del porto turistico.
Ma la lezione che viene dal passato sembra aver scatenato la creatività della giunta – a centimetro zero – Scajola, che ha finalmente compreso che senza innovazione anche il turismo non ha futuro. Per questo, dovendo sfruttare le modeste risorse a disposizione per la promozione dell’immagine di Imperia, la giunta imperiese ha deciso di investirle per una iniziativa “giovane” e “moderna” come un contest tra youtubers chiamati a girare filmati in città.
Dicendola in italiano si è pensato che per far conoscere Imperia nel mondo, fosse utile invitare in città ragazzi abituati a girare filmati che nulla hanno a che vedere con la valorizzazione dei luoghi in cui si svolgono, per documentare la loro “gita” imperiese.
E di riconoscere al “migliore” di questi un premio in denaro di 1.000 euro.
Il risultato di tale “brillante” operazione, già “apprezzabile” dalla visione dei due primi classificati, è oggettivamente agghiacciante.
Come era facile prevedere da chiunque conosca lo stile ed il tipo di produzione dei “creativi” coinvolti nell’iniziativa, invece che essere valorizzata, la città è stata usata come occasionale sfondo delle esibizioni dei veri protagonisti dei filmati, ovvero gli stessi youtubers.
In alcuni casi, lo stile narrativo diretto dei giovani gitanti l’ha addirittura dileggiata con una non casuale scelta di alcuni luoghi non proprio nobili della città o con la disinvoltura con cui sono state distrattamente rappresentati quelli di maggior pregio.
Comunque non può sfuggire il merito del filmato del duo Serafini Kawasaki che ha vinto la competizione e si è aggiudicato l’ambito premio in denaro. Oltre a spiegarci che il residence che li ospitava disponeva addirittura di una piscina e che a Imperia si mangia anche la focaccia, ha documentato la piacevole accoglienza del locale dell’assessore promotore del progetto e quella di uno dei ristoranti più apprezzati dal sindaco, dove hanno potuto degustare il cappon magro peggio impiattato al mondo ed addirittura una panna cotta.
Il tutto gentilmente concesso ed offerto dalla comunità imperiese che ringrazia della promozione.
In attesa delle frotte di turisti che accorreranno ad Imperia dopo aver visto in rete questi entusiasmanti filmati “virali”, è già stata annunciata l’edizione del prossimo anno. Speriamo solo che, date le dissestate condizioni del bilancio comunale, non si tratti della versione 2.000″.