23 Novembre 2024 19:57

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23 Novembre 2024 19:57

“I massaggi? 80 euro con l’happy ending”: centri benessere, a processo 3 persone in Tribunale a Imperia/L’udienza

In breve: Questa mattina in Tribunale a Imperia sono stati ascoltati dal collegio e dal PM Lorenzo Fornace diversi testimoni, clienti del centro massaggi.

80 euro per massaggi con “happy ending”. È questo che veniva chiesto ai clienti del centro massaggi cinesi “Can Can”, sito a Ventimiglia, per usufruire di prestazioni sessuali.

Oggi, in Tribunale a Imperia, dinnanzi al collegio di giudici presieduto da Donatella Aschero, ha preso il via il processo che vede sul banco degli imputati tre persone, i due proprietari del centro, W.C. e W.Y., accusati di favoreggiamento della prostituzione, e un italiano di 45 anni, cliente, accusato di favoreggiamento

Prestazioni sessuali a pagamento: il racconto dei testimoni

Questa mattina in Tribunale a Imperia sono stati ascoltati dal collegio e dal PM Lorenzo Fornace diversi testimoni, clienti del centro massaggi, che hanno spiegato come si svolgevano le prestazioni. Secondo le testimonianze, tutto avveniva attraverso la prenotazione di un massaggio e, una volta sul posto, il cliente concordava il prezzo per la masturbazione (50 euro per il massaggio a cui se ne aggiungevano 20/30 per la masturbazione).

Uno dei presenti, che in un’occasione fu controllato dalla Polizia all’uscita del centro, ha spiegato di aver contattato la struttura online, tramite il sito www.moscarossa.it.

“Mi aprì una donna – ha affermato l’ex cliente – si parlava di massaggi al corpo e dei vari prezzi. La donna, la stessa che mi aveva aperto, mi ha fatto denudare. Il prezzo era di 80 euro, massaggi più masturbazione con l’utilizzo di olio. La masturbazione è avvenuta. Dopodiché ho corrisposto il dovuto, consegnando i soldi a una ragazza. C’erano altre donne all’interno del centro”.  

La linea difensiva dell’avvocato Marco Di Domenico, legale dei due proprietari, marito e moglie 41enni, è quella di tentare di dimostrare che la masturbazione fosse un’iniziativa delle ragazze che lavoravano al centro e non una direttiva dei responsabili.

A processo anche M.C. (difeso dall’avvocato Ramen El Jazzar), 45enne, uno dei clienti della struttura, accusato di favoreggiamento, poiché raccontò agli inquirenti di non aver usufruito della masturbazione. L’uomo, però, è stato smentito dalle telecamere posizionate dalla Polizia.

Il processo è stato rinviato al 28 maggio per l’ultimo testimone e la discussione.

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