Si è tenuta questa mattina, presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso, a Imperia, via Carducci 65, la conferenza stampa di presentazione di Lorenzo Tosa, unico candidato ligure alle elezioni europee nella lista “Più Europa Italia in Comune”.
L’incontro è stato indetto dalla Federazione di Imperia del PSI Partito Socialista Italiano, che, insieme a Più Europa e Italia in Comune, fa parte della lista alle elezioni Europee.
Chi è Lorenzo Tosa
35 anni, giornalista professionista ed esperto di comunicazione politica, ha collaborato con alcune delle principali testate italiane ed è stato responsabile di uffici stampa per aziende e organizzazioni politiche. Di recente ha inaugurato un blog, “Generazione Antigone”, che ha raggiunto in pochi mesi i 100mila visitatori unici. Europeista convinto, crede nei diritti come chiave di progresso e sviluppo e ultimo baluardo contro la deriva nazionalista e populista.
Europee 2019: Lorenzo Tosa candidato con + Europa: intervista
Perché la decisione di candidarsi?
“La decisione di candidarmi arriva da lontano, quando il 1° novembre 2018 ho lasciato il Movimento Cinque Stelle. Mi sono trovato davanti a un fatto compiuto, il tradimento dei valori del M5S. Tutto è stato tradito. Io non sono mai stato ‘grillino’. Io con loro avevo un contratto, come professionista della comunicazione.
Ad un certo punto è stato impossibile scindere l’aspetto professionale da quello umano e politico. E’ stato facile per me lasciare e intraprendere questo nuovo percorso che mi porta a essere candidato alle elezioni europee con Più Europa Italia in Comune e a proporre, attraverso la mia pagina Facebook e il mio blog ‘Generazione Antigone’, un’idea di Europa diversa, aperta, multiculturale”.
“Un’Europa costruita sui diritti, sul multiculturalismo, sui porti aperti. Un’apertura non solo fisica, ma anche mentale, verso l’altro, verso il diverso, non come minaccia, come problema, ma come risorsa per rilanciare lo sviluppo economico di questo Paese”.
Quando ha lasciato il M5S ha usato parole molto critiche, dicendo che il M5S ha fatto un pò da apripista al fascismo. Conferma questa sue affermazioni?
“Le confermo e, anzi, le rilancio proprio oggi che da parte del M5S c’è questa goffa svolta a sinistra da parte di Di Maio, dopo un anno in cui ha avallato le politiche della peggiore destra xenofoba e razzista e becera d’Europa.
Beppe Grillo nel 2012, pochi anni fa, diceva che il M5S è l’argine ai fascismi e agli estremismi. Oggi abbiamo avuto la conferma che in realtà non solo non è stato argine, ma addirittura la leva per arrivare all’attuale salvinismo e a queste politiche di estrema destra di cui il M5S è stato un po’ il cavallo di Troia”.
Come pensa di portare le problematiche del ponente ligure in Europa?
“Quando penso all’Europa penso all’Europa dei territori, delle regioni e dei comuni. Oggi l’Europa deve necessariamente ripartire dai territori e farlo con progetti, non solo con le Regioni che abbiamo vicine, ma anche con gli Stati. Penso alla Francia, alle politiche a favore degli scambi transfrontalieri.
Quando l’Europa è nata, è nata come una Europa solidale, che aveva l’intenzione e l’ambizione di mettere assieme le merci, soprattutto le persone , le loro storie. Le due cose non sono scindibili. I sovranisti ci raccontano un mondo fatto di muri, di chiusure, di recinti. Penso alle grandi opere che ci collegano oltralpe, che sono la nostra ultima forse speranza per collegarci all’Europa.
Europa non solo dei traffici, ma anche dei servizi. L’Erasmus, ad esempio, a me piacerebbe estenderlo non solo agli studenti, ma anche al mondo del lavoro. Mettere insieme quelle esperienze umane e professionali che devono necessariamente essere viste in una ottica europea. Noi siamo prima di tutto, prima di essere italiani, siamo cittadini europei”.
Recentemente la Regione ha approvato una proposta di legge che limita i contributi per il turismo, per le migliorie delle strutture ricettive, a chi non ha ospitato migranti negli ultimi 3 anni. Lei cosa ne pensa?
“Siamo difronte ad una norma scioccante. Scioccante dal punto di vista politico e umano, ma anche incostituzionale. Si basa su un principio di retroattività che non può essere applicato. Oggi siamo in piazza a manifestare contro questa norma barbara e incivile. Questa protesta deve essere estesa a un po’ tutta la politica italiana, quando parliamo di Europa.
Avete avuto un esempio in questi anni di cosa significa la mancanza di Europa, quando prevalgono gli interessi nazionali, gli egoismi nazionali, sia da parte dell’Italia, ma anche della Francia. La chiusura dei confini rappresenta quella cesura forte con l’Europa che invece aveva puntato la sua essenza, la sua ambizione proprio sulla chiusura delle barriere, sull’apertura di ponti per collegare anche i migranti che arrivano da Continenti diversi.
Se l’Europa oggi non è in grado di raccogliere questa sfida avremo perso tutti. Oggi l’Europa non ha gli strumenti per affrontare le politiche migratorie.
Non ha una politica migratoria comune, e fintanto che non la avrà, purtroppo ci troveremo sempre di fronte agli opposti egoismi dei singoli Stati.
Se ritarderemo di 30 o 40 anni quella piena integrazione dei popoli, affronteremo le grandi sfide globali del nostro tempo, che sono dietro l’angolo e che ci vedono ad affrontare colossi come Stati Uniti, Cina e Russia, con le armi spuntate.
Fino a quando faremo negoziati bilaterali con queste grandi potenze, non avremo nessuna possibilità di ottenere dei reali benefici. Finiremo per essere semplicemente dei vassalli di interessi che sono molto oltre ai nostri confini”.
Lei, genovese, ha vissuto in prima persona il dramma del Ponte Morandi. Come è stata affrontata l’emergenza secondo lei? In Europa si potrà lavorare per ottenere fondi europei per le infrastrutture che, in Liguria, sono vecchie e hanno bisogno di ristrutturazione?
“Non solo si può, ma si deve lavorare sui fondi europei con una diversa capacità che, oggi, devo dire, in Liguria ancora manca. Spesso abbiamo soldi che arrivano a pioggia dall’Europa e che purtroppo facciamo fatica ad intercettare e sfruttare nel modo migliore.
Spesso lo facciamo in ritardo o lo facciamo male. Io lancio una proposta, quella di avere un assessore interamente dedicato agli affari europei e in particolare legato alla gestione dei fondi europei.
Che sia prima di tutto politico, che risponda politicamente di questo pacchetto di miliardi che hanno davvero la potenzialità di trasformare la crescita di questa Regione nei prossimi anni. Deve essere fatto soprattutto attraverso gli enti locali, bypassando lo Stato , recependo quelle risorse e sfruttandole nel migliore dei modi nei territori.
Penso al rilancio delle infrastrutture che mancano a cominciare dal Ponte Morandi, ma anche le grandi opere come il terzo valico. Quelle sono infrastrutture necessarie per il rilancio di questa economia e devono necessariamente passare dall’Europa, che è il nostro canale di crescita e di sviluppo economico“.
Fabio Natta
“Il percorso di Tosa rappresenta un tipo politica onesta, responsabile e coraggiosa. Noi socialisti ci sentiamo di sostenerlo. Il Partito Socialista, infatti, ha aderito alla lista Più Europa Italia in Comune, a sostegno di Lorenzo Tosa e Maurizia Bertoncino, nella circoscrizione di Nord Est.
C’è bisogno di una forza alternativa al Partito Democratico nel paese. C’è un’ondata sovranista e populista proccupante. Bisogna puntare sui valori dei diritti civili e sul ruolo dell’Europa”.
Roberto Saluzzo
“Il simbolo di Più Europa é un contenitore che racchiude diverse anime che hanno sensibilità simile, specialmente per i diritti civili. Per quanto riguarda il tema del testamento biologico, in particolare, abbiamo portato avanti questa battaglia che abbiamo vinto, ma ancora non è cambiato nulla.
Le anime che si trovano all’interno di questo simbolo sono tenute unite dal termine “Europa”.