“Sono stati 4 anni impegnativi e difficili, ma abbiamo raggiunto diversi traguardi”. È questo il bilancio del presidente della Provincia Fabio Natta, a pochi giorni dalle elezioni, in programma per sabato 11 maggio, che interesseranno l’ente e che vedono come unico candidato Domenico Abbo.
Nella giornata di oggi, il presidente ha incontrato i dipendenti della Provincia per ripercorrere i 4 anni di mandato e ringraziare tutti per il lavoro svolto, affrontando le tematiche più “calde” per il territorio, in particolare servizio idrico, rifiuti, scuole e trasporto pubblico.
Fabio Natta
“I giorni non facili in questi 4 anni per la nostra Provincia sono stati davvero tanti. Ce ne sono stati altri molto più difficili di questo, che poi esulava dalla nostra competenza perchè la conferenza dei sindaci era la conferenza organizzata dai soci di Rivieracqua e quindi era di competenza del Comune di Sanremo e non nostro.
Nella nostra ultima assemblea dei sindaci, altro momento difficile, ma conclusivo da un punto di vista amministrativo e politico credo in maniera positiva, abbiamo messo dei paletti importanti con grande responsabilità da parte dei sindaci.
Sono stati 4 anni molto impegnativi e difficili, ho voluto oggi ringraziare tutti i dipendenti. Quando siamo arrivati 4 anni fa non sapevamo nemmeno se potevamo arrivare a fine anno da un punto di vista istituzionale e da un punto di vista economico finanziario.
In questi 4 anni, pur dimezzando il personale e nonostante le difficoltà economiche, siamo riusciti oltre a far sopravvivere l’ente, a dare dignità all’ente e a portare avanti delle tematiche.
Ricordo che 4 anni fa i rifiuti li portavamo fuori Regione perchè c’era il famoso Lotto 6 posto sotto sequestro. Il Lotto 6 è finito, è la prima discarica pubblica e l’ultima della Provincia di Imperia e in questo momento l’unica pubblica in Regione che funziona.
Questo problema è stato affrontato, risolto e creato il presupposto per una risoluzione definitiva. Il progetto per il biodigestore è molto avviato e credo che possa vedere la luce se non nei tempi previsiti, con almeno qualche mese di ritardo. Abbiamo sotto questo profilo affrontato e risolto un problema molto importante.
Sull’acqua sappiamo bene come stanno le cose. Quello che doveva fare la Provincia è stato fatto, io confido che la gestione pubblica dell’acqua resti in piedi e che ci possa essere un futuro per questo tipo di gestione e soprattutto che vengano risolti i problemi per i cittadini per quanto riguarda la fruizione dell’acqua.
Sulle scuole e sulle strade abbiamo raggiunto risultati impensabili perchè non c’era un euro. Dopo tanti abbiamo ricominciato a fare asfalti, cominciato ad aggiustare le scuole in maniera straordinaria e non con semplici interventi limitati proprio al minimo essenziale.
Abbiamo ricominciato a poter vedere finanziati i nostri progetti sulle scuole e sulle strade, questo è un dato molto importante.
Da un punto di vista economico finanziario, anche grazie al lavoro fatto da l’Upi, finalmente c’è una dignità riconosciuta alla Provincia di Imperia attraverso le ultime attribuzioni di somme 3 milioni e 60 mila euro annui dal 2019 al 2033 che danno indubbiamente respiro.
Mi piace anche ricordare come abbiamo gestito le emergenze, tipo l’alluvione di due anni fa quando senza i nostri mezzi la situazione poteva essere molto più drammatica.
Oggi ci tenevo a salutare i dipendenti, perchè alla fine sono stati i veri protagonisti di questo”.
Nelle ultime assemblee dei sindaci è mancato spesso il numero legale, lei come ha valutato questa situazione?
“L’ho compresa, perchè effettivamente Delrio ha delineato la nuova Provincia creando dei paletti e dei vincoli anche abbastanza importanti.
Uno degli organi è l’assemblea dei sindaci e all’assemblea dei sindaci in Provincia possono partecipare solo i sindaci o un delegato del sindaco stesso appartenente allo stesso Comune. Raggiungere il numero legale nelle assemblee che ci sono state in questi anni, che sono state davvero tante, non era facile.
È difficile a mettere assieme tanti comuni. Il senso di responsabilità dei nostri sindaci ha fatto sì che le assemblee dove non si è raggiunto il quorum sono state davvero pochissime.
Le ultime due sul tema caldo dell’idrico erano collocate a ridosso di Pasqua e a ridosso della presentazione delle liste nei Comuni e quindi qualcuno che ha avuto davvero qualche problema in più c’è stato, però l’abbiamo riconvocata una terza volta e il quorum si è raggiunto agevolmente. In quella assemblea molto partecipata si è preso una decisione importante.
Non posso in alcun modo fare una critica ai sindaci, perchè non era semplice far funzionare questo organismo che è l’assemblea.
Il bilancio di 4 anni è di un organismo che ha funzionato. Tutte le decisioni, tutte le delibere portate in questa assemblea sono state approvate e questo credo che sia motivo di grande soddisfazione”.
Si è parlato molto della decisione di stabilire la data delle elezioni provinciali prima delle amministrative, decisione che ha impedito ad alcuni sindaci di partecipare. Lei come commenta queste polemiche?
“Non ho voluto rispondere a tutte le critiche che mi sono state fatte perchè penso a lavorare, ancora nei 3 giorni che mi mancano. C’è stata una grande disinformazione perchè la gente non studia. Gli addetti ai lavori e i politici non studiano le norme e quindi hanno parlato di abdicare, di anticipazioni, di dimissioni, tutti termini imprecisi.
Io scadevo il 5 maggio, questo termine è scaduto. Oggi sono in prorogatio e nei prossimi 3 giorni posso fare solo ordinaria amministrazione.
Pensare di andare fino ad agosto, perchè questa era la data delle eventuali elezioni, senza una Provincia con un Presidente che già è debole di per suo, che deve andare solo in ordinaria e con un Consiglio già monco di due membri e che rischiava di perderne degli altri proprio a seguito delle elezioni, sarebbe stato osceno proprio da un punto di vista istituzionale.
Si lasciava allo sbando un ente. Questo ente sarà amministrato da me in prorogatio sino al 11 maggio e il 12 maggio ci sarà un nuovo presidente e un nuovo consiglio pienamente eletto da un corpo elettorale.
Che ci siano altre elezioni di altri rami concomitanti non è una novità. È capitato nel 50% delle province italiane a ottobre quando era stato chiesto di posticipare il voto dopo le elezioni amministrative. Il Governo non ha accolto questa richiesta e ha mandato al voto il 50% province italiane, alcune in casi paradossali.
Qua i sindaci eleggibili erano 30, da levante a ponte e dalla costa all’entroterra e tutti quanti gli amministratori potevano e possono legittimamente votare.
Sono state polemiche strumentali per utilizzare questa tornata elettorale per fini elettorali diversi. A farne le spese poteva essere, ma non è stato, non tanto il sottoscritto, quanto il funzionamento dell’ente. L’ente ha continuato a funzionare, continuerà a funzionare, spero che coloro che hanno dimostrato grande attenzione verso la Provincia in questi ultimi mesi continuino anche in futuro a dimostrarne.
I fatti dicono che qualcuno che sino all’altro ieri si contraddisteva solo per il suo grande assenteismo, si è interessato molto, spero che un domani si interessi maggiormente alla vita di un ente importante e decisivo per il territorio”.