È sicuramente l’argomento degli ultimi giorni la trattativa per la cessione della ASD Imperia. Da una parte l’attuale dirigenza con a capo il Presidente Fabrizio Gramondo che, nella giornata di ieri, ha risposto ad alcune domande inerenti alla trattativa. Dall’altra parte, l’ex stella nerazzurra, Roberto Iannolo e il giovane imprenditore venticinquenne Lorenzo Anas Riachi.
La trattativa per la cessione procede e nel weekend è previsto un nuovo incontro tra le parti. Nel giro di dieci giorni, probabilmente, ci sarà la fumata bianca o nera, tutto dipenderà dalla domanda/offerta.
Il giovane imprenditore italo/libanese Riachi ha raccontato la sua storia e i suoi obiettivi ai microfoni di ImperiaSport.
Calcio Imperia: parla l’imprenditore Riachi
Chi è Lorenzo Anas Riachi?
“Sono un ragazzo di venticinque anni, sono giovane. Quando mancò mia mamma rilevai le aziende di famiglia. Mi sono laureato, mi sono messo all’opera aprendo diverse aziende, anche nei paesi arabi, con la mia famiglia abbiamo diverse industrie. Da un anno a questa parte mi sono dedicato anche al calcio partendo dalla Spagna, dove ho conosciuto Roberto Iannolo con il quale è uscito fuori il discorso Imperia. Sono sincero e posso dire che in Italia sto esaminando diverse piazze”.
Stato della trattativa?
“Abbiamo ricevuto, a grandi linee, la loro richiesta. Stiamo formulando la nostra offerta e, secondo me, nel giro di dieci giorni dovremo definire il tutto, sempre che dall’altra parte ci sia la volontà nel definirla velocemente. Essendo che siamo già a maggio il mercato va fatto e impostato in un certo modo per i progetti che abbiamo, non si deve tardare perchè altrimenti arriviamo troppo tardi per fare tutto e non mi sembra professionale né giusto nei confronti di tifosi e società, specialmente per la storia che ha Imperia”.
Che idea si è fatto sulla trattativa? ci sono i margini per arrivare ad un accordo?
“Io faccio business, il calcio per me non è buttare soldi ma anche business perchè il nostro progetto è portare la squadra di categoria in categoria in alto. Vogliamo portare sponsor arabi, internazionalizzare il nome Imperia, come gruppo sportivo, e il brand come stiamo facendo in Spagna. Vogliamo fare insieme al calcio anche una sorta di business. Io penso che la trattativa si possa chiudere però bisogna vedere anche l’attuale dirigenza. Al nostro primo incontro, secondo la mia esperienza, non hanno ben chiaro quel che vogliamo fare, secondo me non hanno capito bene il nostro progetto”.
In cosa consiste il vostro progetto?
“La nostra intenzione non è prendere una società, comprare giocatori fare il campionato e poi magari tra un anno rivenderla. Il nostro è un progetto che si basa su tre anni e che possa portare la squadra e la società ad alti livelli”.
Obiettivo immediato?
“L’idea è quella di fare sicuramente ripescaggio, perchè è inutile perdere un anno, se riusciamo ad ottenerlo si punta in un anno a essere già a livelli importanti ed essere sulla faccia del calcio professionistico”.
Ha visitato lo stadio “Nino Ciccione”, come le è sembrata la struttura?
“Io lavoro nel settore delle costruzioni, la struttura va rivista un po’, lo stadio va bene è un buon stadio. Se lo paragono con il “Nueva Condomina” (stadio del Murcia in Spagna) che è uno stadio con 38.000 posti, nuovo e moderno, è tutt’altra cosa però per quel che è la storia di Imperia è uno stadio importante. Secondo me va fatto qualche intervento di struttura per poi magari tra un anno, quando vediamo la fattibilità del progetto, magari ci va un investimento più importante”.
Che impressione ha avuto dopo l’incontro con l’ex Presidente dell’Imperia Calcio Pino Cipolla?
“Con il dott. Cipolla abbiamo parlato di tante cose. E’ una persona di una cultura molto molto elevata sia a livello calcistico ma sopratutto a livello culturale e di vita. E’ una persona che mi ha fatto un impressione molto positiva. Abbiamo parlato di Imperia, mi ha consigliato tante cose e vediamo di prendere spunto anche dai suoi consigli. Sulla sua persona penso che possa essere da esempio a molti altri”.