Nuovo stop al piano concordatario. Il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante, si è recato questa mattina presso il Tribunale di Imperia per depositare il concordato necessario per la salvezza del consorzio.
Il piano è stato esaminato in alcuni aspetti, ma il presidente ha chiesto ulteriori 60 giorni per poter implementare la documentazione e definire meglio i termini del piano.
Gian Alberto Mangiante, presidente Rivieracqua
“Abbiamo rappresentato le nuove linee del piano alla dottoressa Silvana Oronzo – spiega Mangiante – delegata a seguire la procedura di concordato di Rivieracqua.
Abbiamo chiesto un termine di non meno di 60 giorni per poter implementare la documentazione che giustifica e legittima il percorso concordatario.
Abbiamo lavorato tanto per far elevare al 65% le percentuali a favore dei creditori chirografari e lavoreremo per mantenerle.
Il piano è stato esaminato in alcuni suoi aspetti – continua – ci sono stati chiesti approfondimenti e ulteriore documentazione. Adesso attendiamo l’esito del Tribunale alla nostra richiesta. Il Giudice si è riservato di parlarne con il Tribunale.
I 60 giorni hanno una motivazione anche per il percorso che ciascun Comune deve fare al proprio interno in merito al nuovo Statuto di Rivieracqua.
Per quanto riguarda Amat, ci è stato chiesto di fare una riflessione, chiedendoci se e in che misura possa essere rilevata all’interno dell’orizzonte del piano, fermo restando che abbiamo notizia che Aiga e Amat abbiano presento le loro proposte di concordato e vedere di trovare un’omogeneità con le richieste fatte al Tribunale.
La lettera del sindaco Claudio Scajola? L’ho letta, ma preferisco non commentarla. Ci sono valutazioni di carattere politico. È un suo punto di vista e ne prendo atto”.