“Vogliono farci chiudere tutti?”. Così afferma Francesco Luciani, titolare, da 10 anni, del bar-ristorante Blue Marine in Calata Cuneo, riferendosi all’aumento della tassa sulla spazzatura.
In questi giorni, infatti, gli imperiesi stanno iniziando a ricevere le bollette Tari che, con l’introduzione del nuovo servizio di raccolta rifiuti porta a porta, avviato il 1° febbraio 2019, hanno subito un aumento di circa il 15%.
Tari: aumentano le bollette, esplodono le polemiche
L’aumento delle tariffe Tari (circa del 15%) è stato approvato dal Consiglio Comunale durante la seduta dello scorso 13 marzo, e, con l’arrivo bollette, non sono tardate ad arrivare anche le prime polemiche.
Sono molti, infatti, i cittadini che, in città e sul web, contestano il caro bolletta a fronte dei disservizi che ancora si verificano, come i mancati ritiri, i mastelli ancora pieni per le strade durate la giornata, la mancanza di serrature in alcuni carrellati, la necessità di un maggior numero di ritiri per la plastica.
A lamentarsi sono anche i commercianti e, tra questi, c’è Francesco Alessandro Luciani, titolare del Blue Marine tra l’imbocco di Calata Cuneo e piazza Nino Bixio.
Francesco Alessandro Luciani, Blue Marine
“Quando ho visto la cifra sulla bolletta non ci potevo credere – afferma l’esercente – sapevo che ci sarebbe stato un aumento, ma passare da circa 2.400 euro dello scorso anno a oltre 3.000 euro oggi è assurdo.
Oltretutto, il fatto è ancora più incomprensibile considerando le lacune del servizio – continua – inizialmente, con l’avvio del porta a porta, ci erano stati posizionati i bidoni a fianco ai tavolini ed era un disastro. Dopodiché, senza preavviso, hanno spostato tutti i bidoni delle attività commerciali di Calata Cuneo in un’unica area, in fondo al parcheggio dell’ex Agnesi. Noi, quindi, dobbiamo fare ogni giorno tutta questa strada. Non lo definirei “porta a porta”. Senza contare tutti i problemi di degrado che ci sono. Con il vento, la spazzatura non ritirata oppure i mastelli vuoti dei cittadini volano ovunque, a volte anche in strada.
Questa bolletta, più che una tassa, sembra un affitto – aggiunge – come facciamo a pagarla noi commercianti? Invece di aiutarci a far ripartire il commercio, in questo modo ci affossano.
Molti altri sono nella mia stessa soluzione, siamo esasperati – conclude – quindi lancio un appello a tutti. Dobbiamo essere uniti e protestare, perché una situazione del genere non si può accettare, se non vogliamo finire sul lastrico e chiudere.
Sono pronto a lanciare una raccolta firme oppure a organizzare una protesta con tutti coloro che si vorranno unire a me”.