5 Novembre 2024 15:23

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5 Novembre 2024 15:23

Imperia: operaio di giorno e spacciatore di notte, polizia arresta insospettabile 49enne

In breve: Come una sorta di “dottor Jekyll e Mr. Hyde”, di giorno lavorava in cantiere, di sera spacciava droga, quasi per “arrotondare”

Circa due mesi di indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia, hanno consentito di smascherare le illecite attività di Domenico D’andrea, incensurato 49enne originario della provincia di Potenza, stabilitosi da anni in Liguria, che, come una sorta di “dottor Jekyll e Mr. Hyde”, di giorno lavorava in cantiere, di sera spacciava droga, quasi per “arrotondare”.

Venerdì sera, però, i poliziotti lo hanno arrestato in flagranza, appena dopo aver ceduto mezz’etto di hashish ad un suo “cliente abituale”, lo stesso a cui era stato già sequestrato un analogo quantitativo di droga nel marzo scorso, a seguito di un controllo “su strada”, che aveva fatto scattare l’indagine nei confronti dell’”insospettabile” pusher, grazie all’individuazione dell’autovettura con cui si era allontanato dopo la cessione, che aveva permesso di risalire a lui.

Gli investigatori iniziavano così a monitorarne i movimenti, anche con l’ausilio di strumenti tecnologici, riuscendo a documentare – talvolta anche con sequestri – numerose cessioni di hashish effettuate, piuttosto frequentemente ed in quantitativi non certo modici, ad una serie di suoi “clienti abituali”.

Nel pomeriggio di venerdì scorso, uno di questi veniva notato nel centro cittadino di Imperia, nei pressi della sua abitazione, quando D.D. sopraggiungeva con la sua autovettura e lo faceva salire a bordo. I poliziotti osservavano la cessione di droga e la consegna del denaro, quindi intervenivano e procedevano all’arresto dello spacciatore.
Gli investigatori, subito dopo, perquisivano la sua abitazione di residenza, rinvenendo immediatamente 5 pezzi di hashish per un peso di circa 400 grammi, nonché un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento dello stupefacente e somme di denaro ritenute provento dello spaccio.

Nonostante Domenico D’andrea riferisse di non detenere nient’altro di “illecito”, nel cassetto del comodino della sua camera da letto occultava – oltre ad un’agenda contenente appunti manoscritti riguardanti nomi di “clienti” e importi a credito – una pistola automatica calibro 45, “Ballester Molina” fabbricata in Argentina, riportante la scritta “Policia Maritima”, con tanto di numero di matricola, con inserito un caricatore completo di 7 colpi ed accanto alla stessa vi era un altro caricatore con all’interno altrettanti proiettili.

L’arma, illegalmente detenuta, si presentava perfettamente efficiente e funzionante, nonché “accompagnata” da cospicuo munizionamento.

In uno sgabuzzino, infatti, occultati all’interno di un paio di scarpe, venivano rinvenuti 6 proiettili calibro 45 ed una scatola con 34 proiettili calibro 22. Ancora, venivano trovate, nascoste rispettivamente in un foro d’areazione del salotto e sotto il battiscopa della cucina, 2 scatole di proiettili calibro 45 contenenti complessivamente 100 colpi ed una scatola completa di 50 proiettili cal. 22.

Infine, nel garage di pertinenza veniva anche rinvenuto un coltello, della lunghezza di circa 30 cm, utilizzato per dividere l’hashish.

Condotto in Questura, l’acquirente della droga veniva segnalato alla locale Prefettura per l’illecito amministrativo accertato nei suoi confronti (ossia l’uso personale dello stupefacente)

L’arrestato, invece, su disposizione del pubblico ministero, veniva associato presso la Casa Circondariale di Imperia in attesa dell’udienza di convalida, che si teneva nella giornata di ieri, all’esito della convalida, l’arresto veniva convalidato e – considerata la concreta gravità dei reati accertati e la professionalità con cui da tempo risultava reiterata l’attività di spaccio di hashish per consistenti quantitativi e con lucrosi guadagni, significativa dello stabile inserimento in ambienti dediti allo spaccio e della disponibilità di sicuri canali di rifornimento di stupefacente – nei suoi confronti veniva applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

Gli investigatori della Squadra Mobile dovranno ora concentrare le indagini sulla pistola sequestrata, per verificarne la provenienza ed anche, tramite gli accertamenti balistici, se sia già stata utilizzata in passato per commettere dei delitti.

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