“La venuta ad Imperia della ruota panoramica bonsai ha dato vita ad un acceso dibattito sull’uso dei fondi comunali“– Lucio Sardi, ex candidato sindaco di Sinistra in Comune, interviene con una nota stampa in merito alle polemiche sulla ruota panoramica e all’aumento della Tari.
Ruota panoramica e Tari: l’intervento di Lucio Sardi
“Alcuni cittadini hanno adombrato il dubbio che “l’operazione belvedere” dell’amministrazione Scajola fosse stata fatta pesare sulle esangui finanze comunali, sottoposte a stretti vincoli quando si tratta di tagliare i servizi ai cittadini ma improvvisamente disponibili a finanziare acquisti di immobili o vacanze ad improbabili youtubers testimonial della città.
Per evitare il diffondersi di notizie incontrollate l’amministrazione ha subito chiarito che la ruota semi panoramica è stata installata in Calata Cuneo senza alcun costo per il Comune e rappresenta invece una occasione per gli Imperiesi di ammirare la città da una prospettiva originale.
Non possiamo che condividere quest’ultima considerazione perché, da alcune simulazioni fatte, effettivamente dalla ruota panoramica più bassa del mediterraneo si riesce a vedere il porto di Oneglia come dall’ultimo piano di una delle palazzine che si affacciano su Calata Cuneo, ma soprattutto da quella posizione si vedono molto più piccoli i mastelli che “arredano” il centro di Oneglia.
Peccato che per potersi elevare dalle miserie cittadine e sentirsi proiettati in un’altra dimensione (alta non si può dire viste le misure della ruota), i cittadini imperiesi debbano ancora una volta mettere mano al portafogli e pagarsi il biglietto per farsi un giro nell’Imperia che non c’è, visto che l’amministrazione Scajola non ha pensato di offrirgliene uno regalo.
Come se in questi giorni non lo debbano già fare per far fronte all’unico “regalino” che invece la giunta multi-mastellata imperiese ha recapitato sotto forma di avviso di pagamento della Tari.
Per dare un’idea della dimensione del “pacco regalo” recapitato in questi giorni agli imperiesi dobbiamo pensare al numero sfortunato per eccellenza, ovvero il 17. Ammonta infatti a circa il 17% l’aumento rispetto al 2018 della tassa sui rifiuti arrivata da pagare ai cittadini ed alle attività produttive imperiesi.
La percentuale in sé non rende l’idea se non ragionando sul fatto che il costo del servizio e quindi la tassa già l’anno scorso era molto elevata.
In termini assoluti per una abitazione di 70 mq l’aumento è pari a circa 50 euro (da 310 a 360 euro), per un ufficio di 50 mq ammonta ad € 73 (da 452 a 525 euro) e per un negozio di 65 mq ad € 85 (da 535 a 621 euro), quindi un aumento importante su una cifra già esagerata.
A giustificare la “brillante” operazione della giunta Scajola non corrono in soccorso neanche le scuse sui vincoli del piano di risanamento pluriennale del bilancio, dato che la tassa rifiuti è determinata in ragione della copertura del costo del servizio organizzato dal Comune.
Se si riflette sul fatto che questi aumenti sono dovuti al nuovo servizio di raccolta mastello a mastello partorito da questa amministrazione che, solo fino all’arrivo degli avvisi di pagamento, si dubitava se fosse più vergognoso o ridicolo, la sensazione che la ruota in Calata Cuneo non sia quella della fortuna è netta.
Claudio Scajola è da tempo impegnato nella sua ultima scommessa politica per riconquistare un ruolo di prestigio nel panorama politico regionale. Peccato che da sindaco di Imperia i suoi azzardi siano fatti pescando dalle tasche dei cittadini con l’aumento della tassa dei rifiuti, dei parcheggi a pagamento, delle tariffe dei servizi e con la privatizzazione degli asili.
A Scajola ricordiamo che la città di Imperia ha già pagato in passato prezzi troppo alti per le sue operazioni fallimentari (dal porto turistico in giù) e che l’ultimo giro sulla ruota del casinò della politica sarebbe bene che se lo giocasse di tasca propria”.