“L’insegnamento deve essere libero”. Lo affermano insegnanti, attivisti e semplici cittadini che oggi si sono riuniti in piazza San Giovanni per manifestare la loro solidarietà a Rosa Maria Dell’Aria, la professoressa di Palermo sospesa dal lavoro dopo che i suoi studenti avevano accostato il decreto “Salvini” alle leggi razziali.
Prof sospesa a Palermo: il volantinaggio di solidarietà a Imperia
Presenti al volantinaggio Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Non Una di Meno Ponente Ligure, associazioni e semplici cittadini.
“Non potete sospenderci tutti – affermano i presenti – Rosa Maria Dell’Aria è l’insegnante sospesa dal lavoro per «mancata sorveglianza» su un lavoro dei suoi allievi che hanno osato paragonare (in modo per noi del tutto sensato e legittimo) il «decreto Salvini» alle leggi razziali. Sotto attacco non c’è solo la libertà di insegnamento, ma anche la possibilità, in qualunque luogo ed in qualunque modo, di criticare, anche solo a parole, le azioni di chi comanda e governa.
Siamo preoccupati non solo per questa assurda vicenda, ma anche per il clima repressivo ed intimidatorio che si registra in tutto il nostro Paese: gli attacchi ai lavoratori, ai deboli, ai migranti, ai diritti civili e personali non sono iniziati ieri, durano da molti anni, ma negli ultimi tempi il clima si è fatto sempre più irresponsabile. Abbiamo il dovere di non chinare la testa e di non accettare come normale il razzismo di stato, la propaganda sulla pelle dei più deboli, degli emarginati e degli sfruttati!
Oggi scendiamo in piazza nel giorno in cui viene presentata all’ Ufficio Scolastico Regionale di Palermo una petizione del sindacato USB Scuola che chiede l’immediato reintegro della professoressa: la petizione ha raggiunto, in poco tempo, più di 150.000 adesioni“.
Lilli Alampi
“È la solidarietà per la libertà dell’insegnamento. Questa è una cosa importantissima. In queste ore il sindacato USB sta presentando la petizione all’ufficio scolastico regionale della Sicilia per chiedere che venga revocato il provvedimento di sospensione all’insegnante Rosa Maria dell’Aria.
Sono molti anni che le norme stanno accompagnandosi a provvedimenti che reprimono il dissenso nelle piazze, purtroppo anche nelle scuole e sui posti di lavoro.
È un processo che purtroppo avviene da anni, ma in questi ultimi tempi il clima è veramente insopportabile e intollerabile.
Noi non solo qui abbiamo raccolto qualche insegnante e qualche cittadino che volantina per informare bene di questa storia, ma invitiamo tutti a riflette che le libertà democratiche, anche un insegnante ha la libertà di esprimere delle critiche, non sono così scontate e vanno ogni giorno difese.
C’è Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, c’è Non Una di Meno e abbiamo invitato l’organizzazione sindacale USB e altri cittadini e associazioni. Abbiamo lanciato l’appello un po’ a tutti”.
Daniela Giacomoni e Laura Comodo, insegnanti
“Il commento può essere letto dell’art. 33 della Costituzione italiana che ancora è vigente ‘L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento’. Già questo dice tutto.
Quello che è successo a Palermo alla professoressa Dell’Aria rappresenta tutti noi. L’insegnamento deve essere libero, noi studiamo continuamente e ci informiamo, ma non è facciamo proseliti in classe.
Noi insegniamo ai nostri ragazzi a ragionare con la loro mente, creargli un bagaglio culturale. Non capisco perchè debba essere sospesa una professoressa che fa il suo lavoro da 38 anni in maniera eccellente.
Non voglio che il Ministro Bussetti e Salvini quando andranno a trovarla pensino di trovarsi difronte ad una bambina che si è comportata male e ha capito di aver sbagliato. No. Lo sbaglio lo hanno fatto loro contro la Costituzione italiana.
Secondo me questo è un atto intimidatorio e quindi in qualche maniera preluda ad una limitazione della libertà attraverso la paura, che sembra essere la parola centrale di questo Governo.
Prima era solo la paura che le persone avevano di cose, adesso è anche la paura che le persone devono avere di cosa. Di cosa bisogna avere paura noi insegnati? Dobbiamo stare attente, attente a quello che diciamo, quello che facciamo, attente ad avere delle note di demerito, attente ad ogni cosa.
Un genitore può venire e dire che noi abbiamo trattato male il suo figliolo, dire che non dobbiamo fare politica a scuola leggendo addirittura il Diario di Anna Frank.
Noi combattiamo anche come ‘Non Una di Meno’ perchè non a caso proprio le donne vengono attaccate, che è sbagliato per due motivi. Uno è insegnante e l’altro è donna, questo abuso di potere ingiustificato”.