25 Dicembre 2024 06:52

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Matrimonio di “comodo” per ottenere il permesso di soggiorno, la polizia rimpatria una 39enne russa/ la storia

In breve: La donna è stata quindi imbarcata su un aereo a Torino lo scorso 23 maggio in direzione Mosca.

È stata rimpatriata con un volo diretto a Mosca Kataeva Ivana, donna russa, classe 1980, arrivata in Italia nel 2004. L’anno successivo conosceva, nel night club dove lavorava a Milano, un uomo di Sanremo con il quale contraeva matrimonio nel 2007. Non molto tempo dopo i due si separavano di fatto e l’uomo aveva nel frattempo altre storie fino a  quando veniva arrestato per estorsione e trascorreva in carcere gli anni dal  2015 al 2018. In quel frangente la donna richiedeva al Commissariato di Sanremo il rilascio di un permesso di soggiorno per matrimonio il quale però necessita, oltre dell’atto matrimoniale, anche della stabile convivenza e condivisione di intenti. 

Dagli accertamenti esperiti invece, non risultando l’asserita convivenza –  considerato anche lo stato di detenzione del marito – l’Ufficio Immigrazione della Questura di Imperia rifiutava la richiesta di permesso di soggiorno. 

Emergeva successivamente un quadro diverso e più complicato rispetto a quanto prospettato dalla istante in cerca di regolarizzare comunque la sua posizione sul territorio nazionale. Infatti si acquisivano numerose segnalazioni per stalking denunciate da altre donne con le quali il presunto convivente aveva intrattenuto relazioni negli ultimi anni. Lo stesso, con una nota ufficiale, confermava che il matrimonio era stato solo un escamotage per ottenere residenza e permesso di soggiorno.

La mancata convivenza veniva ulteriormente corroborata dalla circostanza che la russa aveva presentato, nel 2015, falsa documentazione anche alla Questura di Vercelli – trattandosi in quel caso di una posizione lavorativa inesistente – sempre al fine di ottenere un valido permesso di soggiorno. 

Alla fine della intricata vicenda, a seguito del rifiuto di permesso di soggiorno del 2018, considerata la condizione di clandestinità e i numerosi tentativi per ottenere un valido documento di soggiorno, commettendo anche azioni illegali, il Questore di Imperia disponeva il rimpatrio alla frontiera con divieto di rientro per 5 anni. La donna è stata quindi imbarcata su un aereo a Torino lo scorso 23 maggio in direzione Mosca.

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