Rapinato e picchiato. Questo quanto accaduto ad uno straniero nei giorni scorsi subito dopo il suo respingimento in territorio italiano.
Lo straniero, un egiziano di 30 anni, era stato respinto in Italia unitamente ad un algerino M.F. di anni 27.
Per tale motivo erano stati consegnati all’Ufficio Respingimenti e Riammissioni di Ponte San Luigi dove erano stati sottoposti a tutti i controlli previsti dal personale della Polizia di Frontiera.
Durante le procedure di polizia, come da prassi per motivi di sicurezza, gli effetti personali erano stati lasciati nell’adiacente ingresso ma, al momento di andare a recuperare il suo zaino, il cittadino egiziano notava la sua sparizione. Disperato, poiché il suo “tutto” si trovava in quello zaino, prendeva un autobus di linea diretto a Ventimiglia e proprio mentre era in viaggio, notava camminare su un marciapiede due stranieri, riconoscendo l’algerino precedentemente visto negli uffici della Polizia, con sulle spalle il suo zaino.
Chiedeva immediatamente all’autista per fermarsi per poter raggiungere lo straniero ma, una volta presso lo stesso, veniva aggredito da entrambi i quali, dopo avergli gettato la giacca sulla testa, lo prendevano a pugni lasciandolo a terra sanguinante e semi svenuto.
Alla scena veniva assisteva fortunatamente un passante, il quale immediatamente allertava la polizia di frontiera.
Gli uomini del dirigente dr Santacroce giungevano velocemente sul posto e, dopo aver ascoltato lo straniero e richiesto l’intervento della Croce Rossa, si dirigevano verso Ventimiglia alla ricerca del rapinatore. Dopo aver minuziosamente perlustrato il centro città, lo riconoscevano dalla descrizione fornita, nei pressi di un istituto bancario in corso Repubblica.
A quel punto veniva fermato e condotto in Ufficio dove, considerati i gravi indizi di colpevolezza ed essendo trascorsa la flagranza, veniva emesso un fermo di indiziato di delitto. Successivamente condotto davanti alla A.G. di Imperia, la stessa ne disponeva la custodia cautelare in carcere.