“La criticità degli istituti liguri è sotto gli occhi di tutti o, perlomeno a conoscenza degli addetti al lavoro e tutto rimane nei meandri dell’indifferenza – questo è quanto proclama il Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe della Liguria nel rendere pubblici i dati del sovraffollamento delle carceri liguri.
“Se fino a ieri abbiamo denunciato la grave criticità del sistema penitenziario ligure oggi dobbiamo annunciare che la situazione si è aggravata, sotto il fronte della popolazione detenuta i dati ufficiali rilevati al 29 maggio raccontano che negli istituti liguri sono presenti 1530 detenuti con un trend in costane crescita (+56 rispetto al 31.12.2018) che consta in una percentuale di sovraffollamento pari al 35,3%
L’abilità della nostra amministrazione – continua LORENZO segretario nazionale del SAPPe – che riesce a stipare nelle celle più detenuti di quelli che ne potrebbero ospitare, infatti i posti utili sarebbero solo 1131 e diventa, quindi, interessante conoscere come sono stati collocati i 400 detenuti in più.
Ancora più drammatica è la non realizzazione del nuovo carcere di Savona tutt’ora sotto l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria e la sua assenza pesa moltissimo sul resto degli istituti ma anche sul territorio che vede gli arrestati della Provincia essere trasportati da Savona a Imperia e Genova e viceversa”.
Ecco nel dettaglio, alla data del 30 aprile, la distribuzione della popolazione detenuta nei singoli istituti della Liguria:
- CHIAVARI su una capienza di 45 detenuti ne ospita 60 (+15),
- GENOVA MARASSI capienza 546 presenti 721 (+175),
- GENOVA PONTEDECIMO capienza femminile 43 presenti 72 (+29), capienza maschile 53 presenti 78 (+25),
- IMPERIA capienza 53 presenti 92 (+39),
- LA SPEZIA capienza 151 presenti 228 (+77),
- SANREMO capienza 234 presenti 276 (+42).
“Per quanto riguarda la presenza dei detenuti stranieri è Sanremo l’istituto con una percentuale maggiore con un 58% seguito da Marassi con il 54%, Imperia 53%, La Spezia 51%, Pontedecimo 47% e Chiavari poco più del 36%.
Dati che non lasciano alcun dubbio su cosa deve quotidianamente affrontare la Polizia Penitenziaria ligure oggi presente con 887 unità in una carenza d’organico di 117 unità.
Se si pensa – continua il SAPPe ligure – che solo nel 2018 la Polizia Penitenziaria della Liguria ha dovuto affrontare una serie di eventi critici prodotti dalla popolazione detenuta, come 444 atti autolesionismo, 30 tentati suicidi, purtroppo 4 suicidi (2 a La Spezia, 1 a Marassi ed una a Pontedecimo) 343 risse con 46 feriti peggio di una guerriglia urbana dove però a fronteggiarla ci sono reparti in assetto mentre nelle carceri c’è l’unico super-agente senza protezioni o adeguati strumenti di difesa, allora dovrebbe essere spontaneo quanto naturale porre dei correttivi a questo collassato sistema.
Notiamo e non comprendiamo– denuncia polemizzando LORENZO – questo scarso interesse verso gli istituti liguri anche da parte del competente Provveditorato regionale del Piemonte, nel frattempo la Polizia Penitenziaria continua la sua attività sperando in qualche Santo che faccia il miracolo ed illumini la mente di coloro che devono consentire un carcere più dignitoso e più sicuro con una Polizia Penitenziaria più preparata e non più lasciata sola. Ed invece”.