“Ho dovuto mantenere la calma sia per me stesso sia per l’incolumità dei passeggeri”. Lo afferma l’imperiese Stefano Gaudiano, raccontando a ImperiaPost la sua esperienza durante lo scontro, avvenuto questa mattina a Venezia, all’altezza del canale della Giudecca, tra una nave da crociera, su cui lavora come Assistant food and beverage director, e un battello.
Venezia, scontro crociera-battello
A bordo della nave da crociera della MSC che, questa mattina, verso le 8.30, si è scontrata con il battello fluviale turistico “Michelangelo”, c’è anche un nostro concittadino, Stefano Gaudiano.
A causa dello scontro, secondo quanto finora emerso, sono rimaste ferite quattro turiste straniere a bordo del battello. Illesi, invece, passeggeri ed equipaggio della crociera.
Ancora da definire le cause dell’incidente, ma sembrano essere riconducibili a un guasto tecnico.
Venezia: sulla nave da crociera MSC l’imperiese Stefano Gaudiano
Cosa è successo?
“Sono a bordo dal 12 maggio – spiega Gaudiano a ImperiaPost – come assistant food and beverage director e allievo commissario di bordo.
Questa mattina stavamo entrando nel canale della Giudecca e, non si capisce come mai, siamo andati a finire contro un battello ormeggiato nel porto e poi siamo andati a finire contro la banchina.
Abbiamo riportato leggeri danni sulla fiancata e abbiamo postdatato le operazioni di imbarco/sbarco dei passeggeri”.
Adesso com’è la situazione?
“Non sappiamo a che ora ripartiremo. Le autorità stanno facendo le verifiche. Dovevamo partire stasera alle 16.30, ma dubito che sarà così. Per fortuna non ci sono feriti tra le persone che erano a bordo”.
Come hai vissuto i momenti dell’incidente?
“Ho dovuto mantenere la calma, ovviamente, perché è una cosa che, non dovrebbe capitare, ma è da mettere in conto. In questo caso mi sembra sia stato un guasto tecnico. Ho dovuto dirigere i passeggeri verso l’interno della nave perché erano curiosi e volevano stare fuori sui ponti esterni.
Ho dovuto mantenere la calma sia per me stesso sia per l’incolumità dei passeggeri per evitare che qualcuno si facesse prendere dal panico”.