Elezioni Europee, caso Rixi, 49 milioni, cannabis light. Sono questi gli argomenti affrontati da Roberto Maroni, ex segretario della Lega, Ministro dell’Interno nei governi Berlusconi ed ex presidente della Regione Lombardia.
Maroni è stato ospite oggi, domenica 2 giugno, alla Fiera del Libro di Imperia, per presentare il suo ultimo libro “Il rito ambrosiano”.
Roberto Maroni a Imperia, l’intervista di ImperiaPost
Elezioni Europee
“La Lega dovrebbe continuare, finchè si può, l’esperienza con i Cinque Stelle e andare all’incasso in tempi rapidi. Io prevedo primavera 2020. Con i Cinque Stelle c’è incompatibilità su tanti temi, la TAV ma non solo. Prima di allora non si può andare al voto. Cosa succederà fino ad allora a Forza Italia, Silvio Berlusconi e centrodestra? È una bella domanda. Io credo ci sia bisogno di rinnovare e cambiare, perché il vecchio centrodestra non c’è più. L’anno prossimo se ci sarà qualcuno di nuovo che occupa quello spazio bene, altrimenti ci sarà solo la Lega”.
Caso Siri e Rixi
“Li conosco entrambi e sono sicuro che non hanno fatto nulla di male. Purtroppo, certe regole che ci sono, introdotte con il governo Monti e la legge Severino o adesso con il cosiddetto spazzacorrotti, creano queste condizioni per cui qualcuno non fa niente di illegale e si trova comunque coinvolto con condanne pesantissime. Questo è il problema serio che va risolto con la riforma della giustizia, altrimenti tra un po’ non avremo più nessuno disposto a sacrificarsi a fare il sindaco per rischiare la galera per cose inesistenti.
Li conosco entrambi e mi dispiace si siano dimessi, in particolare Rixi perché stava lavorando bene. Credo che non si debba fare questo, ovvero far dimettere un amministratore, perché si è innocenti fino a sentenza definitiva. Invece così diventi colpevole prima della sentenza definitiva e questo rischia di rovinarti la vita”.
Cannabis light
“Io non ho mai fumato cannabis. Fumavo le gauloises senza filtro, che erano peggio. Sono d’accordo con la sentenza, è sempre stata la mia posizione. Le droghe leggere non esistono, esistono le droghe. Se uno inizia a drogarsi non finisce più, il rischio è questo. Sono d’accordo con le misure restrittive. Diverso è l’uso terapeutico e farmacologico, ma consentire la liberalizzazione delle cosiddette droghe leggere è sbagliato”.
49 milioni
“Mi ero costituito parte civile nel processo di Genova contro Bossi e Belsito a tutela della Lega. Non avrei chiesto a Bossi, questi erano gli accordi, ma serviva la costituzione proprio per evitare che succedesse quello che poi è successo. Salvini ha deciso di ritirare la costituzione di parte civile, secondo me mal consigliato, e questo ha portato alla situazione attuale. Per quanto mi riguarda, sono stato il primo a introdurre una certificazione dei bilanci della Lega fatti da una società esterna. I bilanci dalla mia gestione in poi sono tutti regolari, documentati e certificati. Io sono tranquillissimo”.
Com’è nata l’idea del libro?
“L’idea del libro è arrivata qualche mese fa su ispirazione di un confronto pubblico in cui avevo spiegato che io da governatore avevo collaborato con Beppe Sala, sindaco di Milano, nonostante lui sia del PD e nonostante lui sia interista, che per noi milanisti è una tragedia. L’ho fatto perché è il rito ambrosiano (concretezza, collaborazione e ascolto), un rito diffuso in tutte le regioni del nord.
Questo libro è la storia come funziona in politica e nel mondo delle imprese nella società civile. Parlo anche del rito romano, il trionfo della burocrazia, della lentezza, del formalismo. A Roma è un altro mondo, almeno nella pubblica amministrazione”.