“Sono molto dispiaciuto per gli eventi accaduti a Pieve di Teco e ringrazio le forze dell’ordine per il lavoro svolto, tuttavia letta l’ordinanza deliberata dall’amministrazione la ritengo troppo restrittiva e a mio avviso lesiva dell’immagine del Paese”. Lo scrive Diego Cassini, giovane commerciante, in merito all’ordinanza del Sindaco del comune della Valle Arroscia che vieta vendita e consumo di bevande alcoliche dalle 20.30 per “gravi fenomeni di degrado della vivibilità urbana”.
Pieve di Teco: stop bevande alcoliche dalle 20.30. “Un turista ha diritto a bere una birra o prendersi un aperitivo”
“La responsabilità è da sempre personale sia civilmente che penalmente – scrive Cassini sul proprio profilo facebook – pertanto bisogna colpire il singolo senza screditare la comunità intera in quanto prendersi una birra alle 9 è legittimo e lasciare i bar lavorare ed erogare un servizio altrettanto. Chi abusa degli alcolici per recare danni ad altri deve essere perseguito secondo quanto indicato dall’ordinamento e dal legislatore in maniera certa ed esemplare, proprio per questo motivo come in tutti i centri storici bisogna optare per interventi deterrenti intelligenti quali installare delle telecamere con tanto di cartello al fine di scoraggiare eventuali condotte criminose e situazioni di vandalismo o malcuranza.
Il numero di turisti stranieri a Pieve è aumentato e impedire ai pubblici esercizi la somministrazione di alcolici dopo le 8 e 30 non ha senso poiché un turista ha diritto e bere una birra o prendersi un aperitivo. Domanda: se un turista chiede il motivo di tale restrizione, cosa si deve rispondere? che Pieve è insicura? Che Pieve è pericolosa? Che immagine e impressione diamo del Paese?
Speranzoso che tale restrizione sia solo momentanea, mi auguro di poter ritornare a prendere un aperitivo alle 8 e 35″.