“Non è più possibile che, nella distribuzione degli immigrati, la città di Imperia copra il 90% dell’intera Provincia”. Lo ha affermato il sindaco Claudio Scajola, a margine della conferenza “Professione Accoglienza” in Biblioteca Lagorio in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Claudio Scajola
“Dobbiamo integrarli meglio facendoli lavorare. Abbiamo cominciato a fare delle azioni. Per farli lavorare dobbiamo trovare delle forme di incentivo, anche minimo.
Non è più possibile che nella distribuzione degli immigrati, la città di Imperia copra il 90% dell’intera Provincia. A Imperia ce ne sono 400, a Sanremo 35 e a Diano Marina nessuno.
Non è più possibile, dobbiamo ridistribuire il carico proprio con l’obiettivo di una migliore integrazione”.
Come si potrebbe ottenere una migliore integrazione?
“Secondo me facendoli lavorare. Abbiamo cominciato a chiedere volontariamente a chi di loro lo vuol fare. Avrete visto nelle strade della città, nelle pulizie, nelle verniciature, abbiamo impegnato molti di loro. Perchè possano svolgere mansioni che altri non hanno voglia di svolgere.
L’integrazione non può essere fatta su un numero eccessivamente vasto, deve essere distribuito sul territorio. Ognuno deve fare la sua parte”.
Cosa ne pensa del Decreto Sicurezza Bis?
“Salvini nelle sue dichiarazioni e nelle sue proposte di legge mi sembra più un goliardo, che uno statista”.
Presenti all’evento anche l’assessore Luca Volpe e i relatori Camilla Orlandi, responsabile Dipartimento per l’integrazione e l’accoglienza, gestione immigrazione di ANCI, Walter Massa, Responsabile nazionale di ARCI Immigrazione, Flaminia Vola, coordinatore per l’Europa Occidentale della sezione migranti e rifugiati del Sottosegretariato per lo Sviluppo Umano Integrale del Vaticano, Giuseppe Traina, tutor territoriale della Liguria del Servizio Centrale SPRAR.
L’iniziativa è a cura del Progetto SPRAR del Comune di Imperia, gestito dalla Cooperativa Sociale Jobel, in collaborazione con il Coprim, sigla che raccoglie i principali enti gestori delle accoglienze Cas del territorio provinciale, Arci Liguria, l’associazione Cineforum.
Luca Volpe
“L’accoglienza dei migranti è un tema complesso che merita risposte serie ed articolate – afferma l’assessore alle Politiche per l’Immigrazione del Comune di Imperia Luca Volpe – La città di Imperia continua ad ospitare un numero elevato di migranti 421 (di cui 290 uomini e 131 donne ) 38 CAS distribuiti su tutto il territorio comunale comprese le frazioni su una presenza provinciale di circa 900 persone suddivise in 74 CAS oltre alle le presenze del Parco Roja di Ventimiglia.
L’Amministrazione Scajola, che si è insediata l’anno passato, si trova a gestire un fenomeno generato dal nuovo Decreto sull’Immigrazione, che non coinvolgendo i Sindaci in merito alle scelte logistiche, alla tipologia dei beneficiari da accogliere, alla selezione degli Enti deputati a gestire i Centri, e che come sta avvenendo in altre provincie, con i bandi delle Prefetture andati deserti per la gestione SIPROIMI ex SPRAR, avrebbe l’onere di gestire immancabilmente i migranti, ad oggi, in carico agli enti gestori per conto della Prefettura.
Si sono messe in campo, in questi anni di inclusione sociale, potenzialità lavorative attraverso tirocini e borse lavoro presso Aziende locali pubbliche e private, che hanno visto la collocazione di 51 inserimenti attivi.
Questo sta a significare che il sistema ha funzionato, un grande merito va riconosciuto al lavoro svolto dal personale del Servizio Sociale del Comune di Imperia che gestisce SIPROIMI ex SPRAR, ma che ci consegna un saldo positivo, vale a dire un elevato numero di presenze su tutto il territorio di Imperia, e alla luce di ciò necessita capire come gestire o rivedere gli accordi con la Prefettura in merito alla ridistribuzione a livello provinciale di parte di queste persone.
Una riflessione importante va fatta in merito al nuovo decreto del 2018 sull’immigrazione che sta generando nuove espulsioni dal sistema, infatti sono già 44mila le persone espulse a livello nazionale, in quanto tutto ciò avrà, immancabilmente, una ricaduta sui territori che vedono la presenza di migranti.
E’ necessario, in ultimo, come già avviene, in collaborazione con la Questura e tutte le Forze dell’Ordine, garantire una maggiore attenzione verso quei fenomeni mal sopportati di vagabondaggio e atteggiamenti che possono creare intolleranze”.