22 Dicembre 2024 13:23

22 Dicembre 2024 13:23

Sanità: pronto il piano caldo da attivare in caso di bollettino arancione o rosso. Nell’imperiese 225 persone a rischio alto/I dettagli

In breve: Sono infatti le grandi aree urbane ad essere maggiormente colpite dalle ondate di calore. I bollettini indicano il rischio di eventi avversi in presenza di determinate condizioni di allerta

L’età (essere ultra-settantacinquenni), l’assunzione di particolari tipologie di farmaci, l’esenzione per patologie croniche, gli accessi al Pronto Soccorso, i ricoveri ospedalieri relativi a una classe di patologie che segnalano particolare sensibilità ai periodi di caldo estivo: questi i criteri alla base dell’algoritmo che ha prodotto, anche per quest’anno, un elenco di cittadini suscettibili agli effetti sulla salute delle ondate di calore.

In base ai parametri, questi soggetti sono stati suddivisi in tre gruppi di rischio, alto, medio e basso: su tutto il territorio regionale ci sono 176.153 pazienti con rischio basso, 5.860 a rischio intermedio e 1.894 pazienti con rischio alto, di cui 894 nella sola Asl 3.

Nell’Imperiese, in particolare, risultano 225 persone a rischio alto, 713 a rischio intermedio e 22.287 a rischio basso (o moderato).

Sono questi i dati del Piano caldo, elaborato dalla task force creata da Alisa con tutti i soggetti interessati alla tutela socio sanitaria e guidata da Ernesto Palummeri, coordinatore del Centro di riferimento ligure per le ondate di calore, per definire e monitorare le azioni da mettere in campo in corrispondenza di particolari condizioni di rischio legate al caldo.

Come stabilito nel Piano, il dato delle persone a rischio viene trasmesso alle Direzioni territoriali delle Asl, ai singoli medici di Medicina generale e pediatri, che dispongono dell’elenco dei propri assistiti suscettibili tramite il portale regionale, oltre che al Comune di Genova, con riferimento in particolare ai residenti che rientrano nella classe di rischio alto.

Tra le misure previste dal Piano: la possibilità, da parte della ASL3, di attivare ricoveri temporanei (ricovero breve) in Strutture Residenziali Socio-Sanitari dei soggetti suscettibili, segnalati dai Distretti Socio-Sanitari, Sociali o dai Medici di Medicina generale, per un periodo massimo di 10 giorni; l’attivazione di un’unità di valutazione geriatrica per garantire le dimissioni protette dagli ospedali; il potenziamento della rete del progetto ‘Meglio a casa’, che prevede il rientro al domicilio e la contestuale attivazione di un’Assistente familiare, per il periodo massimo di un mese, a totale carico di Regione Liguria.

Nell’ambito del Piano, sul sito di ASL3 è disponibile un banner dedicato con il materiale informativo, insieme ad un link attraverso il quale poter consultare i Bollettini del sistema di allerta per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute, pubblicati dal Ministero della salute, dal lunedì al venerdì (quando viene emessa la previsione per il fine settimana), a partire da metà maggio fino al 13 settembre 2019.

Sono infatti le grandi aree urbane ad essere maggiormente colpite dalle ondate di calore. I bollettini indicano il rischio di eventi avversi in presenza di determinate condizioni di pre-allerta (codice giallo) e di allerta (codice arancione e codice rosso) che potrebbero verificarsi nelle successive 72 ore: quando la combinazione tra temperatura, umidità e inquinamento ambientale supera per un periodo di tempo prolungato i limiti previsti, si verifica una situazione di potenziale pericolo per la salute dei soggetti maggiormente suscettibili.

Sarà il Diar (Dipartimento Interaziendale regionale) dell’Emergenza-Urgenza a stabilire le modalità di attivazione delle Unità di crisi dedicate nei Pronto Soccorso degli ospedali cittadini. Anche quest’anno, saranno attivati interventi da parte della Protezione Civile e del Comune di Genova con la produzione materiale informativo, la disponibilità di luoghi climatizzati (biblioteche, associazioni) nei diversi municipi, l’utilizzo dei pannelli elettronici stradali e delle paline elettroniche delle fermate degli autobus per comunicare eventuali condizioni di allerta/allarme e anche i consigli utili per combattere il caldo.

I 15 CONSIGLI PER COMBATTERE IL CALDO:

  • Evitare di uscire e svolgere attività fisica nelle ore più calde della giornata (dalle ore 11 alle ore 19). Non rimanere all’interno di auto parcheggiate.
  • Se possibile recarsi qualche ora al giorno in zone all’aperto ombreggiate e ventilate oppure al chiuso dotate di aria condizionata (evitando l’utilizzo di ventilatori meccanici in caso di temperature elevate).
  • Ripararsi la testa dal sole con un cappello e in auto usare tendine parasole.
  • Bere molti liquidi, almeno un litro e mezzo/due litri al giorno, anche se non se ne sente l’apparente necessità;
  • Assumere liquidi con regolarità
  • Durante il giorno usare tende per non fare entrare il sole e chiudere le finestre e le imposte, mantenerle invece aperte durante la notte.
  • Evitare bevande gassate, zuccherate, troppo fredde o alcooliche, in quanto aumentano la sudorazione.
  • Fare pasti leggeri, preferendo frutta, verdura, pesce, pasta e gelati a base di frutta e riducendo carne, fritti e cibi molto conditi e piccanti.
  • Indossare abiti leggeri di cotone o lino, di colore chiaro non aderenti e privi di fibre sintetiche.
  • Non modificare o sospendere le terapie in atto senza consultare il proprio medico.
  • Non assumere integratori salini senza consultare il proprio medico.
  • Evitare bruschi sbalzi di temperatura corporea (ad esempio entrare sudati in un grande magazzino condizionato), non respirare con la bocca aperta ma solo con il naso.
  • Se si è affetti da diabete esporsi al sole con cautela per il maggior rischio di ustioni, stante la minore sensibilità al dolore.
  • In caso di cefalea provocata da esposizione al sole, bagnarsi subito con acqua fresca per abbassare la temperatura.

Se si è affetti da patologie croniche con assunzione continua di farmaci (esempio diabete, ipertensione, scompenso cardiaco, bronchite cronica, malattie renali) consultare il proprio medico di famiglia per conoscere eventuali comportamenti particolari o misure dietetiche.

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