Sabato 15 giugno 2019, ore 16 nella Chiesa di San Michele – Villatalla di Prelà (IM) avrà luogo il concerto d’organo dell’organista Massimo Caracò sulle musiche di Domenico Zipoli e Baldassarre Galuppi.
Al postcommunio Elevazione in Fa maggiore All’offertorio. Quattro versetti e canzona in Do maggiore Pastorale, Variazioni sull’aria della Follia: Sonata per flauto Andante, Allegro, Largo e Allegro e spiritoso
Massimo Caracò. Dopo essersi laureato in giurisprudenza ha conseguito il diploma in organo e composizione organistica presso il Conservatorio G. Verdi di Torino.
Ha inoltre frequentato i corsi dell’Accademia di musica italiana per organo di Pistoia tenuti da Luigi Ferdinando Tagliavini e seguito stages e master class con organisti di fama internazionale quali Gaston Litaize, Liuwe Tamminga, Lionel Rogg, Sophie-Véronique Cauchefer-Choplin.
Ha tenuto numerosi concerti in Italia ed all’estero, ha contribuito, con l’esecuzione di pagine organistiche, alla registrazione della colonna sonora di un documentario sull’architettura religiosa medievale e ha inciso diversi CD che propongono autori e scuole organistiche che spaziano dal primo barocco alla musica contemporanea.
È attualmente titolare dello storico organo (Collino del 1887) della Chiesa dell’Arciconfraternita della Misericordia di Torino.
L’associazione CULTURA ARTE MUSICA TORINO ha scelto Villatalla di Prelà, piccolissima borgata situata sulla sommità delle alture imperiesi.
ORGANO NICOMEDE AGATI (PISTOIA), 1831. L’evento è organizzato in collaborazione con Organi e Organisti.
L’associazione CULTURA ARTE MUSICA TORINO non ha fini di lucro e si prefigge l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la diffusione della cultura, dell’arte in generale e della musica in particolare, privilegiando, per le manifestazioni che promuove, sedi di particolare pregio artistico poco conosciute. Gli Artisti che collaborano alla realizzazione degli eventi prestano la loro opera gratuitamente ed i concerti sono ad ingresso libero.
CHIESA DI SAN MICHELE
La scelta di tenere un concerto d’organo in una località un po’ ‘fuori mano’ e lontana dai circuiti concertistici è stata dettata dall’intento dell’Associazione di far conoscere e valorizzare realtà poco conosciute dal particolare valore artistico e storico, come il pregevole organo custodito nell’antica e splendida Chiesa di San Michele.
La Chiesa di San Michele (Villatalla di Prelà, IM) insiste sopra un impianto precedente più antico, ripetutamente ristrutturato e trasformato, quindi adattato ad esigenze funzionali insorte progressivamente, nonché uniformato al gusto evolutosi nel tempo.
L’architrave scolpito, in pietra nera, sull’accesso laterale della Chiesa a sud col caratteristico simbolo dell’Agnus Dei, datato 1470, testimonia la presenza di una precedente chiesa medievale. Altri riscontri in tal senso li si trovano nei rocchi di colonne distesi ai piedi della medesima facciata e in un capitello riverso poco lontano, nonché nel fonte battesimale in pietra sistemato nel giardinetto attiguo.
ORGANO
L’organo è stato realizzato da Nicomede Agati (Pistoia) nel 1831 e restaurato da Beniamino Giribaldi (Montegrazie, IM) nel 1979.
L’organaio pistoiese Nicomede Agati ha realizzato molti organi del ponente ligure (alcuni dei quali hanno caratteristiche molto simili a quelle dello strumento di Villatalla). L’estetica generale dello strumento è comunque molto più vicina a quella dell’organo italiano del tardo settecento che non a quella degli strumenti realizzati nel XIX secolo.
L’organo è racchiuso in una cassa lignea, chiusa nella parte anteriore da due ante finemente decorate da pitture di estrema raffinatezza. All’interno delle ante sono dipinte, a grandezza naturale, alcune canne d’organo dimodoché, quando le ante vengono aperte (con una rotazione di 180 gradi rispetto a quello che è il loro asse in posizione di chiusura) moltiplicano, con l’effetto trompe l’oeil, le dimensioni della facciata dello strumento.
Sulla fronte esterna delle due ante (visibile a cassa chiusa) assistiamo alla presenza di una pittura di estrema raffinatezza; vi è infatti raffigurata Santa Cecilia nell’atto di suonare l’organo e il Re Davide nell’atto di suonare l’arpa (Le prime raffigurazioni del Medioevo che rappresentano il Re Davide lo associano all’arpa in qualità di autore dei Salmi). La scena è accompagnata da due angeli musicanti.
L’unica tastiera, che ha tutti i tasti in legno con frontalini decorati, consta di 49 tasti, con prima ottava corta: mancano cioè i tasti cromatici. La pedaliera è a leggio (cioè inclinata rispetto all’asse del basamento) ed ha la stessa estensione della prima ottava della tastiera.
Due padali, posizionati sulla destra rispetto ai tasti della pedaliera, comandano il rollante e l’uccelliera (due “effetti sonori” tipici dell’organaria italiana dell’epoca).
I comandi dei registri, posizionati su di un’unica colonna posta alla destra della consolle, sono in legno ed a pomello(consentono cioè di attivare le diverse file di canne estraendo il relativo pomello); un pomello di dimensioni maggiori agli altri funge da tiratutti (inserisce cioè tutti i registri simultaneamente)