Dopo i pesanti danni stimati a 12 milioni di euro subiti da tutte le marinerie liguri, buone notizie arrivano per i mitilicoltori e pescatori della nostra regione: tutte le attività colpite potranno usufruire dei fondi governativi.
È quanto riporta Coldiretti Liguria, sottolineando che nella mareggiata storica dello scorso ottobre non era stata risparmiata nessuna zona della costa, con decine di pescatori, mitilicoltori e di imprese della filiera ittica e dell’acquacoltura che avevano riportato ingenti danni, mettendone a rischio la continuità nell’attività.
Per dare nuovo slancio al settore è importante, quindi, la decisione governativa, la quale prevede che, parte dei 300 milioni stanziati a livello nazionale per le emergenza saranno destinati a ristorare i danni subiti dal comparto ittico.
“Il provvedimento approvato che consentirà l’assegnazione dei contributi al settore ittico – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri, il Delegato Confederale Bruno Rivarossa e la Responsabile di Impresa Pesca Liguria Daniela Borriello – è di grande importanza per il nostro territorio, dal momento che potrà aiutare i tanti pescatori e mitilicoltori che hanno subito gravi danni economici e interruzione dell’attività a causa della perdita della propria imbarcazione e del prodotto.
Ad esempio l’intera mitilicoltura spezzina ha riportato gravissime perdite sia per gli stabilimenti a terra, sia per le reste e le imbarcazioni in mare. La piccola pesca d’altro canto ha contato la perdita di numerose imbarcazioni e neanche i piccoli pescherecci, che effettuano la pesca a strascico, sono rimasti illesi dal passaggio del mare.
Come Coldiretti Liguria dobbiamo prendere positivamente atto dell’impegno dell’Assessore Regionale all’agricoltura e pesca S. Mai e dei suoi funzionari e altresì del ruolo importante svolto dall’On. L. Viviani della Commissione agricoltura e Pesca della Camera. Questo darà un sostegno vero e celere alle imprese e al territorio ligure, e potrà evitare la perdita di quel patrimonio, anche ambientale, che il settore pesca genera.”