5 Novembre 2024 19:26

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5 Novembre 2024 19:26

Imperia: processo patente marito ex Procuratore, in aula sfilano i testimoni. “Cabiddu mi chiese di non informare la moglie”/L’udienza

Si è aperto questa mattina il processo che vedeva imputati Gianfrancesco Cabiddu, marito dell’ex Procuratore Capo di Imperia Giuseppa Geremia, e il maggiore dei Carabinieri David Egidi (in servizio ad Oristano).

I due sono accusati in concorso di abuso d’ufficio nell’ambito della vicenda relativa alla mancata notifica a Cabiddu del ritiro della patente di guida. Cabiddu è anche accusato di falso per avere “mentito” al medico dell’Asl sul proprio stato di salute.

Questa mattina, davanti al collegio composto da Laura Russo, Donatella Aschero e Marta Maria Bossi (Pm, il Procuratore Capo Alberto Lari) sono sfilati i testimoni dell’accusa.

Nel processo era coinvolto anche il Colonnello dei Carabinieri Luciano Zarbano che però ha scelto la via del rito abbreviato. Condannato a un anno di carcere in primo grado, è stato assolto in Appello.

Paolo Palazzo, Polizia giudiziaria Torino

“Il 12 febbraio del 2014 i Carabinieri di Lunamatrona hanno trasmesso al Comando dei Carabinieri di Imperia il provvedimento di sospensione della patente con preghiera di notifica del provvedimento a Gianfranco Cabiddu.

La comunicazione arriva a Imperia, ma non viene trattata. Nessuno di fatto è a conoscenza del provvedimento. A riguardo abbiamo sentito a sommarie informazioni il Maresciallo Paolo Gianoli, comandante della stazione di Imperia.

Il provvedimento viene notificato a Cabiddu solo dopo 8 mesi, il 9 ottobre 2014, giorno stesso in cui il marito del Procuratore ha sostenuto l’esame l’esame di guida per il rinnovo della patente. Di fatto il provvedimento, ormai, ha perso efficacia e non è più possibile provvedere alla sospensione della patente.

Il Cabiddu ha potuto circolare liberamente per 8 mesi e, dopo aver sostenuto due operazioni cataratta, sostenere l’esame di idoneità e procedere alla revisione della patente. A riguardo, abbiamo acquisito due cartelle cliniche dell’Ospedale di Cuneo.

Cabiddu è stato in servizio, come Carabiniere semplice, per 7 anni. È stato oggetto di 7 sanzioni disciplinari abbastanza gravi in 7 anni di servizio. Credo che le sanzioni abbiano poi portato al congedo.

Il Maresciallo Gianoli ha spiegato di aver ricevuto la busta, ma che quest’ultima non è stata registrata. ‘Io ho già capito a cosa vi riferite – ha dichiarato quando ci siamo recati presso la stazione di Imperia -, alla patente del marito del Procuratore. Era stato avvertito dal maggiore Egidi che sarebbe arrivata questa busta, di non aprirla e di consegnarla direttamente al Maggiore’.

Ha riferito di aver chiesto a Egidi di cosa si trattasse. Egidi ha risposto ‘riguarda atti relativi al marito del procuratore. Visti i buoni rapporti tra arma e Procuratore, ce ne occupiamo noi’.

Egidi ha detto che Zarbano era stato informato della natura del provvedimento e che sarebbe stato immediatamente informato all’arrivo della busta”.

Colonnello Zarbano, Colonnello Carabinieri

Cabiddu è venuto nel mio ufficio e mi ha detto che sarebbe arrivata una comunicazione dalla Sardegna con la quale veniva disposta la sospensione della patente. Mi ha chiesto di non informare la moglie. Se la richiesta fosse arrivata anche da un’altra persona sarebbe stato uguale. Non ci ho trovato nulla di strano.

Successivamente ho chiamato Egidi e gli ho detto di adempiere alla notifica, poi sono partito e non ho più saputo nulla.

Rapporti con Cabiddu? Quando sono arrivato a Imperia il 5 agosto 2013 ho trovato una situazione di buoni rapporti con le istituzioni. Il Prefetto di Imperia organizzava delle cene dall’aspetto semi informale. I rapporti erano buoni. Quando c’erano queste cene era presente anche Cabiddu.

Perché ho dato l’incarico della notifica a Egidi? Perché era il mio diretto collaboratore.

Quando io sono partito per le vacanze per me l’atto era stato notificato. Ho scoperto dell’inchiesta quando mi è arrivato l’avviso di garanzia.

La dott.ssa Geremia? I rapporti non era buoni all’inizio. Ricordo una letteraccia al Procuratore Generale, una discussione fuori dal tribunale, e una relazione di servizio del Capitano Pizziconi.

Io segnalavo a Genova i comportamenti anomali. Segnalavo quello che faceva la dott.ssa Geremia. Non c’era nulla di personale, cercavo di arginare le sue intemperanze verso l’Arma dei Carabinieri di Imperia.

I miei contatti telefonici con Cabiddu?  Io sono 34 anni che faccio attività di polizia giudiziaria. Come si può valutare la confidenza tra due persone solo con le telefonate? Io avrei preso in esame solo il periodo del presunto favore non l’arco di due anni, come avete fatto voi. Cabiddu mi chiamava per sapere come va, di certo non parlavano di patenti.

Egidi? Rapporto normale. Io ero il comandante, lui un mio collaboratore. Comandava la compagnia di Imperia.

Io ho solo chiesto di notificare l’atto a Cabiddu con riservatezza. Dove, quando e come sarebbe stato notificato non era un problema mio. Egidi di questa vicenda non mi ha poi mai detto niente, ne io gliel’ho chiesto.

Il fatto di raccomandarsi non significa che ci possano essere state delle defaillance precedentiNon ho mai saputo nulla della notifica. Ho scoperto i fatti all’uscita sui giornali della notizia dell’inchiesta.

Amici con Cabiddu? Lei mi vuole intimorire? (rivolto al legale del marito del Procuratore, ndr) Io mi alzo e me ne vado”Non eravamo amici con Cabiddu. La cordialità è una cosa, l’amicizia è un’altra.

Che tipo di relazione c’era? Non c’era una frequentazione assidua. Non ci vedevamo fuori dall’orario di lavoro. Cabiddu non mi ha mai parlato del suo stato di salute.

Sono stato accusato anche di avere la cabina, così come Cabiddu, ai Bagni Oneglia  Io la Geremia l’ho vista in spiaggia, mentre Cabiddu non l’ho mai visto”.

Masala, appuntato Carabinieri Lunamatrona

“Conosco Cabiddu come politico. Lo conoscevamo tutti. Dovevo procedere con la notifica. Quando però ho saputo che Cabiddu sarebbe dovuto venire in Sardegna per le feste natalizie, ho aspettato che arrivasse per rendere le cose più semplici. 

Lui non è però mai venuto in Sardegna. Quando mi sono accorto che la notifica era sempre lì, ho chiamato Cabiddu e gli ho detto che dovevamo fargli una notifica urgente. Lui mi ha chiesto di cosa si trattava, non ricordo con gli ho risposto. È poi passato altro tempo, allora ho richiamato Cabiddu e mi sono fatto dare il suo domicilio a Imperia.

Ho preparato tutto per la trasmissione a Imperia ed è stato poi un mio collega a fare la raccomandata. Perché il provvedimento, per due mesi, non è stato inserito nello Sdi (Sistema d’Indagine)? Non so rispondere. Chi l’ha deciso? Non lo so”.

Maresciallo Paolo Gianoli, comandante Stazione Imperia

“Il Comandante Egidi mi ha detto che sarebbe arrivata una busta dalla Sardegna. Mi ha detto che nella busta c’era una comunicazione per il marito del Procuratore. Mi ha detto ‘quando arriva la busta non la apri e me la consegni immediatamente’. La busta non è stata registrata, ma è una cosa che può succedere.

Di fatto non c’era traccia di questa busta. Egidi non è sceso nei particolari. Mi ha detto che di questa cosa avrebbe informato il colonnello Zarbano.

Cabiddu l’ho visto spesso presso il Comando dei Carabinieri di Imperia. Andava a trovare il Maggiore Egidi. Inizialmente anche il Colonnello Zarbano, poi non so perché non si è fatto più vedere.

Zarbano mi ha chiesto notizie sulla patente quando sono usciti gli articoli sui giornali. Mi ha detto che non sapeva nulla di quella storia”.

Francesco Bascianelli, istruttore scuola guida

“Non conosco Cabiddu. Mi è stato presentato da Muscio, medico della Polizia. Mi ha detto che era un suo conoscente, che era il marito di una persona importante, di trattarlo bene. Doveva prendere la patente C. Gli ho dato il mio camion per fare una prima prova di guida e successivamente l’esame. L’esame? È andato bene. Mi sono anche stupito che guidasse il camion così bene. Il costo di una prestazione simile era di 80 euro. Non l’ho fatto pagare per i buoni rapporti che avevo con Muscio”.

Aldo Papalia, Funzionario motorizzazione, già direttore

Cabiddu ha fatto un esame di revisione della patente. Una pratica normalissima per me. Solo in un secondo momento ho saputo che si trattava del marito del procuratore”.

Dott. Jean Claude Orengo, medico che ha rilasciato idoneità guida a Cabiddu

“Ho conosciuto Cabiddu durante una partita di pallone con l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Penitenziaria. Siamo andati qualche volta a cena fuori. Lui stesso mi ha detto che doveva fare un certificato per la patente”.

Simona Del Vecchio, presidente commissione patenti all’epoca dei fatti

“Ero presidente della Commissione patenti. Il dott. Papalia e Muscio, ridendo, mi hanno detto se c’era qualche problema per me nel rinnovare una patente. Mi hanno detto che si trattava del signor Cabiddu. Ho detto che poteva venire come tutti gli altri e che se fosse risultato idoneo non ci sarebbe stato problema.

Non ho poi sentito nessuno ne visto nessuno. Ho raccontato questo aneddoto alla dott.ssa Curcio. 

Cataratta? Prima dell’operazione non si può guidare. Successivamente dipende dall’esito dell’operazione. C’è chi torna a guidare regolarmente e chi invece ha gravi problemi.

La conversazione con la dott.ssa Curcio è stata registrata, ma io non ne sapevo nulla. Ho parlato liberamente, senza sapere ne della registrazione ne del fatto che potesse essere utilizzata.

Nessuno mi ha mai chiesto espressamente di fare un favore a Cabiddu. Lui stesso, pur conoscendolo bene, non mi ha mai chiesto nulla”.

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