23 Novembre 2024 22:20

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23 Novembre 2024 22:20

Roberto Gagnor a Imperia: a tu per tu con lo sceneggiatore di Topolino. “Il segreto? Considerare i personaggi come esseri umani” / Foto e video

In breve: L'evento si inserisce all'interno della rassegna estiva della Libreria Ragazzi, intitolata "Un Libro Aperto".

Paperi, topi e film d’autore. Tutto ciò in un solo volume intitolato “La storia del Cinema di Topolino“. È questa l’ultima opera di Roberto Gagnor, noto sceneggiatore di uno dei fumetti più amati da grandi e piccini, presentata ieri a Imperia, in occasione della rassegna estiva della Libreria Ragazzi, intitolata “Un Libro Aperto”.

Roberto Gagnor a Imperia: La storia del Cinema di Topolino

Com’è nata l’idea per questo libro?

“Ho sempre lavorato in questo ambito, ho realizzato già un ciclo di storie dell’arte, io lavoro anche per il Cinema, scrivo per il Cinema. L’idea è raccontare le mie due passioni, il Cinema e il fumetto insieme. Così ho proposto l’idea alla Redazione, da lì è nato il ciclo di 8 storie. Queste sono le prime 5 e poi ci sarà poi un secondo “topolibro”.

Quale genere è stato più difficile da trasformare nel mondo di Topolino?

“Il più difficile forse è stato quello riguardante le arti marziali. Avevo un problema, non sapevo come raccontare gli anni 70 e il cinema d’azione. Un giorno, disegnano male, ho disegnato Basettoni con i basettoni e poi Manetta con i capelli anni 70, afro, da lì l’idea di farli giovani, in un contesto anni 70 e collegandoli a Bruce Lee. È stata la più difficile, ma alla fine è stata quella con cui mi sono divertito di più”.

Come ti rapporti ai personaggi di Topolino?

“Come sceneggiatore io scrivo e cerco di trattarli come esseri umani, non sono macchiette. Sono esseri umani con orecchie da topo, becco da papero, ma devi caratterizzarli come persone. Se ti rapporti così con loro, hanno una ricchezza e ti danno una capacità di trovare spunti e idee che è infinita”.

C’è anche una storia muta. Come hai fatto?

Sì. Il fumetto è parole e immagini, ma in realtà si possono anche togliere le parole. C’è un film bellissimo muto e volevo fare la stessa cosa, ricreando la transizione tra il film muto e sonoro. Nelle prime pagine sono completamente mute, poi arriva il sonoro e anche il colore, grazie al lavoro bellissimo di Valerio Held che insieme a Giada Perissinotto ha disegnato questa storia”.

C’è una storia che vorresti scrivere da sempre?

“Sì, Walt Disney. Vorrei raccontare l’invenzione di Topolino o realizzare una graphic novel su Walt Disney. Ce l’ho lì nel cassetto e prima o poi la tiro fuori”.

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