23 Novembre 2024 11:58

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23 Novembre 2024 11:58

Irene Brin e i suoi mille volti: a Imperia il nipote Vincent Torre. “Anima variegata e complessa, si rifugiava al cinema per sfuggire al logorio del mondo esterno” /Foto e video

In breve: A 50 anni dalla scomparsa, nella serata di ieri, al Maci di Villa Faravelli, si è svolta una serata dedicata al ricordo di Irene Brin.

“Una persona variegata e complessa, con un’emotività moderna e contraddittoria allo stesso tempo“. È così che Vincent Torre, nipote di Irene Brin, descrive la nota giornalista, gallerista, esperta di cinema e fotografia.

A 50 anni dalla scomparsa, nella serata di ieri, al Maci di Villa Faravelli, si è svolta una serata dedicata al ricordo di Irene Brin, con la presenza, oltre che del nipote, del ricercatore Tommaso Mozzati (con il libro “Piccoli sogni di vestiti e d’amore”), Leonilde Bartarelli, autrice del libro “Irene. Liberamente ispirato alla vita di Irene Brin”, l’assessore Marcella Roggero, Maria Teresa Verda Scajola e Francesca Rotta Gentile.

Durante la conferenza, Vincent Torre ha mostrato diverse immagini della fotografa Margaret Courtney Clark, per illustrare l’esperienza alla Galleria Obelisco di Roma, le mostre delle fotografie di Tina Modotti e le fotografie conservate alla GNAM attribuite ad Irene Brin.

Vincent Torre, nipote Irene Brin

“Irene Brin certamente era una persona molto variegata e complessa, con un’emotività molto moderna e contraddittoria allo stesso tempo. Era molto innovativa, aveva grande gusto e intuizione delle cose importanti che avrebbero avuto successo.

Inoltre, c’è un grande numero di foto che probabilmente verranno certificate come fatte da Irene Brin e questo aggiungerà un aspetto un po’ nuovo, inaspettato, di questo personaggio”.

Tommaso Mozzati, ricercatore

“Irene Brin si racconta nei suoi scritti sul cinema come una persona che ha bisogno di andare in sala per difendersi da un mondo metropolitano che la circonda e la logora. Ha scritto una grande quantità di articoli e recensioni in pochi anni, circa 350 in 5 anni, vuol dire che in sala ci stava molto e amava davvero rinchiudersi al buio di un cinema.

Mi piacerebbe andare con lei al cinema, sentire cosa pensa dei film di oggi e seguire i suoi consigli”.

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