Hanno preso le valigie e se ne sono andati. È quello che hanno fatto questa notte, e continuano a fare questa mattina, diversi migranti, precedentemente ospiti della Cooperativa sociale Caribu, coinvolta nell’inchiesta “Patroclo” condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto di 4 persone accusate di aver sfruttato i rimborsi della Prefettura per l’accoglienza migranti per arricchirsi.
In particolare, nella giornata di ieri, i migranti della Caribu sono stati ridistribuiti in altre strutture presenti sul territorio e molti di quelli trasferiti a Nava, dove si trova un centro della cooperativa onlus Il Faggio, hanno deciso di andarsene, prendendo le valigie e avventurandosi per strada, sotto gli occhi stupefatti degli automobilisti.
Operazione Patroclo: migranti trasferiti abbandonano il centro di accoglienza a Nava
A seguito dell’operazione avviata ieri della Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto di 4 persone e all’iscrizione nel registro degli indagati del vice prefetto di Torino e di due commercialisti, i migranti ospiti della cooperativa in questione (Caribu) sono stati ridestinati ad altre strutture.
Anche a Nava, presso la Cooperativa Il Faggio, nella serata di ieri, sono giunti numerosi ospiti, ma, già dalla notte, hanno iniziato ad andarsene.
Rolando Bonjean, Coordinatore Imperia Il Faggio
“Dopo quello che è successo ieri – afferma Rolando Bonjean, Coordinatore Imperia Il Faggio, contattato da ImperiaPost – i migranti della cooperativa Caribu sono stati trasferiti in varie strutture e anche noi ne abbiamo ricevuti diversi. Sono arrivati a Nava ieri sera.
Già dalla notte, però, la maggior parte ha iniziato ad andare via e altri stanno facendo lo stesso stamattina – continua Bonjean – Non conosco le ragioni, probabilmente sono dettate dal fatto di essere stati trasferiti molto lontano da dove si trovavano prima e dove probabilmente hanno un lavoro.
Tutto si è svolto in maniera pacifica – conclude il coordinatore – noi stiamo facendo il punto della situazione e abbiamo avvertito le forze dell’ordine per la loro sicurezza. Ovviamente non possiamo obbligarli a rimanere”.