A seguito dei numerosi guasti all’acquedotto tra Imperia e Diano Marina, Elio Novaro, ex vice sindaco di Diano Marina, esprime il proprio parere sulla questione.
Elio Novaro sulla rottura dell’acquedotto
“Con l’arrivo della stagione estiva, si sono accentuati i problemi relativi alla distribuzione idrica nel golfo dianese, con improvvise sospensioni a causa derlla vetustà delle tubature, specie nel tratto Imperia – Diano Marina. Sia i turisti che i cittadini del territorio, compreso il Comune di Andora, sentono sovente citare l’acquedotto del Roja-bis, portatore dell’acqua nel nostron territorio; ma pochi ne conoscono le origini, la storia. Già negli anni ’70/80 il nostro angolo di Liguria doveva fare i conti con l’emergenza idrica, tanto che negli anni ’80, cittadini esasperati dai continui blackout idrici decisero di manifestare il loro malcontento, formando cortei di protesta che, compatti, marciarono più volte sulla Prefettura di Imperia.
Capeggiava il malumore dei cittadini del golfo, certo Andrea Gugliieri, poi divenuto successivamente Senatore della Repubblica Italiana nonchè Sindaco di Diano Marina. Le proteste alquanto decise, ma sempre portate avanti con spirito democratico, evidenziavano al Rappresentante del Governo di allora, la necessità di realizzare una nuova condotta idrica sottomarina che sopperisse alla modesta portata dell’allora acquedotto del Roja; condotta che dalla foce del fiume Roja di Ventimiglia, giungesse, via mare, direttamente ad Imperia. E così è stato. Grazie alla caparbietà del Senatore Guglieri, promotore dell’iniziativa, dell’allora Sindaco di San Remo Davide Oddo (Lega), nonchè del Sindaco di Imperia di quel periodo, Claudio Scajola, all’inizio degli anni ’90 l’attuale Roja-bis iniziò a normalizzare l’erogazione idrica nel nostro comprensorio.
Ora, doverosamente, le amministrazioni locali richiedono in via d’urgenza alla Regione Liguria, la necessità di finanziare la sostituzione delle attuali vetuste condotte idriche che collegano Imperia al Golfo Dianese ma sarebbe opportuno iniziare a monitorare anche la condotta sottomarina del Roja-bis che sta compiendo, tra poco, il suo trentennale di attività. Ciò per non avere ulteriori sorprese tra breve.“