Si è svolta ieri sera, sabato 19 luglio, a Diano Gorleri, presso il Circolo Ricreativo “Il ballo di Gorleri”, a 27 anni dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, in cui morirono Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli uomini e le donne delle loro scorte, la serata “il mio canto Libera”.
L’evento, organizzato da Libera, in collaborazione con la CGIL, ha visto un momento di incontro e condivisione con la cittadinanza, in memoria delle vittime innocenti di mafia e a sostegno di tutti coloro che in ogni ambito, politico, economico-lavorativo e sociale, operano per difendere la pace, la giustizia sociale e la legalità.
Rita, Sara, Irene
“Oggi siamo al Circolo Poggio dei Gorleri e la serata sarà un pò diversa dagli anni scorsi. Suoneremo e canteremo tutti insieme, ma non solo. Ci saranno anche letture di frasi di vittime di mafia come Paolo Borsellino e Padre Puglisi, ma anche frasi di Don Ciotti e Giancarlo Caselli. Un evento intimo, tra amici, una bella serata”.
Maura Orengo
“Quest’anno un’edizione un pò diversa. Abbiamo avuto qualche difficoltà nell’organizzazione, per fortuna ampiamente superata in corsa. Siamo riusciti ad avere in concessione questo splendido Circolo a Gorleri, dove faremo una cantata collettiva all’insegna della condivisione e dello stare insieme tra generazioni diverse e di età diverse. Canzoni popolari impegnate che ci uniscono, come De Andrè e Battisti.
È la settima edizione di questo evento. Avevamo iniziato sette anni fa con Paola Borsellino che abitava in zona. Abbiamo dato il via alle fiaccolate contro la mafia. Poi i tempi cambiano e le fiaccole sono state sostituite dai cellulari accesi, dai lumini. Quest’anno avremo questa bellissima gioventù che suonerà e ci illuminerà la serata.
Un cantare insieme all’insegna di un mondo che vogliamo diverso, dove condividere e non vivere gli uni contro gli altri. Dobbiamo imparare a convivere con le differenze.
Nella nostra zona ci si riesce e vogliamo che si continui, come a Ventimiglia. La speranza è che la battaglia per le persone che sono in povertà, per i giovani, diventi la futura battaglia per la giustizia”.