“Prima di Ferragosto arriveremo già con la proposta commissariale per la Provincia”. Lo ha affermato l’assessore regionale Giacomo Giampedrone nel corso del summit svoltosi oggi in Prefettura a Imperia, riferendosi alla crisi idrica che sta interessando il territorio tra Imperia e Golfo Dianese.
Durante l’incorno, i Sindaci presenti, insieme agli assessori regionali, al presidente della Regione Giovanni Toti e al presidente della Provincia Domenico Abbo, oltre all’emergenza idrica, hanno trattato diverse tematiche, dall’Ospedale Unico all’Università fino al trasporto pubblico locale.
Crisi idrica Golfo Dianese: il summit in Provincia a Imperia
Giacomo Giampedrone, assessore Regione Liguria
“È stato apprezzato il nostro intervento emergenziale. La nostra necessità di far riflette un territorio sulla capacità di governo di quell’ambito che deve passare molto probabilmente da un commissariamento, come è stato condiviso con tutti i sindaci e su come spendere questi 2 milioni di euro che Regione Liguria ha voluto mettere in campo per superare l’emergenza, dando soluzioni commissariabili anche per le scelte del futuro”.
I 2 milioni sono per il bypass che dovrebbe risolvere il problema?
“Questi 2 milioni sono una quota, ovviamente noi abbiamo potuto partecipare con la quota disponibile di Regione Liguria a cui andranno aggiunte risorse che potranno arrivare dai Comuni stessi, piuttosto che da un Governo d’ambito che abbia finalmente un suo regime e che evidentemente trovi una capacità di investimento attraverso la remunerazione delle tariffe.
Credo che sia fondamentale oggi però spendere bene questi 2 milioni. Ci sono diverse proposte da parte dei sindaci.
Ci sentiremo a inizio della settimana prossima per individuare un soggetto attuatore come capofila del golfo del dianese e dei comuni che stanno patendo in questo momento questa crisi per affrontare i primi interventi emergenziali, in attesa poi del commissario con il quale trattare quelle che saranno le soluzioni vere e proprie.
Abbiamo avuto la risposta della Provincia alle nostre osservazioni nei giorni scorsi. Da lì scattano i 45 giorni e credo che prima di ferragosto arriveremo già con la proposta commissariale per la Provincia.
Noi lo proporremmo convinti di un profilo molto alto, di un profilo che abbia grandi capacità e soprattutto che si sia occupato di questo nella vita. Abbiamo già individuato qualche profilo”.
Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina
La scelta della Regione è quella del commissariamento, cosa ne pensa?
“È una scelta che a questo punto è necessario fare, dopo anni di lotta e arrabbiature, e non avendo mai nessun risultato vero, oggi qualcuno viene a dirci quello che avremmo dovuto fare e non abbiamo fatto, quindi credo sia necessario. Poi si è sviluppato pure tutto il ragionamento del problema dianese. Abbiamo raggiunto un accordo, abbiamo parlato con Scajola del progetto che noi abbiamo firmato, e teoricamente se noi riuscissimo a, come pensiamo di fare, finanziare la quota oltre i 2 milioni per finire almeno il primo pezzo, possiamo farlo e io mi sono reso disponibile a fare il capofila, senza togliere niente a nessuno.
Se il commissario poi decidesse di finanziare l’altro pezzo che va da Porto Maurizio al pezzo che facciamo noi, diventa il completamento naturale dell’intera opera, al di là che mancherebbe il completamento Diano Marina – Andora. Sono soddisfatto di questa riunione. Abbiamo detto quello che avevamo da dire e non lo abbiamo detto a noi stessi ma a chi deve prendere le decisioni. Speriamo lo facciano in tempo veloce cosi possiamo dire ai nostri cittadini che abbiamo lavorato in maniera seria e non ci lasciamo dire di no.
È stato consigliato un commissario?
“Sarebbe stupido che il presidente della Regione accettasse qualsiasi nome. Loro sono in grado di farne uno e di farlo fuori dagli schemi. Non venga mai dal territorio nostro un nome di un commissario, perché sarebbe veramente un ripassare alla vecchia maniera, come a dire: “ti suggerisco io chi deve governare”. Deve venire uno a governare le cose con carta bianca”.
Domenico Abbo, presidente della Provincia
“Finalmente una riunione qui da noi per analizzare situazioni complesse, abbiamo parlato di trasporto pubblico locale, di università e di ponti strutturali. Questa riunione è l’inizio per dare le premesse per chiarire definitivamente tutte le questioni che si sono venuti a creare.
Per quanto riguarda l’università non ci sono tematiche urgentissime, c’è da vedere come è meglio ariticolare i corsi, riorganizzare le attività universitarie che in questo momento indubbiamente sta un po’ languendo, e per tutto il tempo che passa deve essere rivisto, dall’impostazione sia didattica, dalla situazione strutturale. Siamo tutti d’accordo nell’attuare un progetto che rilanci la struttura del Polo Imperiese.
L’emergenza idrica è un problema e soprattutto una problema di Rivieracqua che oramai ci trasciniamo da anni, dal 2012 da quando fu costruita. La mia amministrazione si è insediata 2 mesi fa e io ho studiato tutto il problema e mi rendo conto che la situazione è particolarmente complessa. La Regione ha fatto delle scelte poi ovviamente valuteremo, non è che il commissariamento può essere un male o essere un bene. A priori non posso dire nulla, invece successivamente potranno essere chiariti i motivi di tutto ciò”.
Claudio Scajola
“L’Ato idrico ha il compito di gestire il sistema integrato delle acque, la provincia di Imperia è diffidata dal Ministero della Salute, è inadempiente sulla qualità del servizio. Ha gestito per conto della Provincia, avendone avuta la concessione, Rivieracqua, per diversi motivi. Ma ha gestito senza fare rivestimenti, senza fare manutenzione, e ha maturato un debito di più di 6 milioni e mezzo.
Pare evidente che fosse necessario che si intervenisse per commissariare l’Ato idrico con persona di alta professionalità che riuscisse a mettere ordine in questa situazione dell’acqua. Abbiamo bisogno di una tariffa unica in tutta la provincia, che l’acqua funzioni, che ci siano investimenti e che ci sia un costo contenuto. Credo che una figura terza di alta professionalità come sarà individuata possa avere le caratteristiche per riuscire a mettere ordine in una vicenda, del ciclo delle acque che non è solo l’acqua potabile, ma anche i depuratori che non sono mantenuti e che creano problemi continui per la nostra città.
Il problema oggi qua è riuscire ad intervenire sulla rete nei punti più critici con grande urgenza, il punto più critico è tra Imperia e Diano Marina, ma poi prosegue anche fino ad Andora.
Bisogna trovare le risorse, c’è un primo intervento delle Regione con il contributo di 2 milioni di euro e ne serviranno anche degli altri, si incomincerà piano piano e il comune di Imperia, già rappresentato qualche mese fa per la tratta Prino – Diano Marina. Vedremo all’interno di questo progetto dove incominciare subito il nostro lavoro. Poi è evidente che tutti i lavori che si effettuato rientrano nel quadro economico complessivo della tariffa dell’acqua quando ci sarà un gestore.
Ci auguriamo che attraverso il gestore si possa tornare ad avere ordine. Oggi il sistema delle acque non è seguito da nessuno, ne da nessun investimento, niente manutenzione e nulla sui depuratori. Si è perso troppo tempo che sollecito un intervento e mi pare che adesso sia stato ascoltato”.
Giovanni Toti – L’intervista al presidente della Regione Liguria
“Giornata di lavori improntata allo spirito di collaborazione dove abbiamo affrontato davvero tantissimi temi.
Ospedale Unico
Il primo tema è quello dell’ospedale nuovo di Taggia. abbiamo ufficializzato i sindaci che sono d’accordo sulla necessità di questo investimento di 220 milioni di euro più le attrezzature, che andrà a a sostituire da qui al 2024 i due ospedali che oggi di fatto sono già uno per servizio all’utenza.
Insieme all’ingresso dei privati e alla riapertura dell’ospedale di Bordighera come pronto soccorso, io credo che questo darà di qua ai prossimi 4/5 anni massimo, una offerta al ponente di grandissima qualità e livello”.
Crisi idrica
“Ci siamo poi soffermati sul tema della emergenza idrica che ha vissuto il dianese, ma soprattutto il fatto che Rivieracqua, la società che avrebbe dovuto gestire la concessione di questo Ato idrico provinciale, è una società in grave sofferenza finanziaria, tanto da avere una procedura di concordato fallimentare per il prossimo settembre, ma molto arretrato con il piano di investimenti che andava fatto negli anni passati e non è stato assolutamente sviluppato.
In accordo con tutta la comunità dei sindaci abbiamo individuato la necessità di un percorso di commissariamento dei servizi idrici di questo territorio, in modo tale che il commiassario prenda atto della situazione e ponga in essere tutte le opportune politiche per riportare la concessione ad essere una concessione gestita con gli investimenti necessari, sia dal punto di vista dell’erogazione dell’acqua potabile, sia dal punto di vista del ciclo dell’ambiente. Servizio idrico integrato, legato al tema dei depuratori”.
Le infrastrutture
“Con i principali sindaci del territorio abbiamo anche deciso di costruire una cabina di regia per parlare di infrastrutture in questo territorio.
Parliamo di uno ospedale che dovrà avere come supporto una Aurelia-bis che deve essere sbloccata nel più breve tempo possibile.
Stiamo negoziando con RFI il piano dei prossimi investimenti per quanto riguarda la galleria del ponente e anche il tema delle acque necessita di investimenti importanti che devono essere condivisi con Imperia e con i principali sindaci del territorio.
Una cabina di regia dove concordare passo dopo passo le politiche di modernizzazione di questo territorio in tema infrastrutturale è fondamentale. Questo lo abbiamo fatto”.
Polo universitario
“Abbiamo discusso dell’università di Imperia e del polo didattico universitario, dove Regione ha dato la propria disponibilità a dare una mano attraverso il fondo strategico per il mantenimento e l’arricchimento di questo polo didattico.
Ovviamente a fronte di un progetto che sia utile e coerente al modello di sviluppo di questo territorio su cui molti sindaci hanno fatto delle proposte. Si incontreranno con il presidente della Provincia per presentare un progetto da condividere con l’università e con l’assessorato regionale. Credo che anche su questo nelle prossime settimane si possa sbloccare una situazione positiva per questo territorio”.
Mareggiata dello scorso ottobre
“Lavoriamo sul piano degli investimenti legati al decreto di protezione civile per la mareggiata dello scorso ottobre, stiamo monitorando con grande attenzione gli investimenti del 19, ma stiamo già lavorando per gli investimenti del 20.
Speriamo possano essere allargati i criteri di accesso al piano di Protezione Civile che talvolta risulta essere un po’ rigoroso. Abbiamo ancora più di 200 milioni da programmare negli anni 20 e 21.
Occorre grande attenzione dei sindaci. Abbiamo anche già deliberato un fondo di progettazione con 400 mila euro che possa aiutare i comuni a cominciare a ragionare sugli studi di fattibilità e progetti da poi cantierare negli anni a venire.
Il piano di investimenti del 20 deve essere necessariamente presentato nell’autunno prossimo e poi andrà in qualche modo iscritto a bilancio e fatto partire entro l’estate dell’anno prossimo.
I tempi sono molto stretti e i soldi da spendere sono decisamente molti, il che è una fortuna, ma anche un impegno e una responsabilità.
Abbiamo chiesto grande attenzione ai sindaci su tutto questo”.
Per quel che riguarda l’ato idrico si va verso una dismissione di Rivieracqua. Il commissario avrà l’incarico di procedere ad uno scioglimento?
“Il commissario avrà un incarico di ricognizione. Rivieracqua è una società finanziariamente non in grado di fare investimenti. Il nuovo commissario avrà e adopererà tutte le opportune politiche per uscire da questa situazione di stallo.
L’obiettivo finale è quello di riattribuire la concessione dell’Ato idrico ad una unica società provinciale, come prevede la legge, che possa fare un adeguato piano di investimenti e la copertura di un piano tariffario adeguato per la Provincia. Ovviamente collegato all’erogazione dell’acqua potabile fino allo smaltimento delle acque reflue e quindi anche tutto il sistema del depuratore”.