La scorsa settimana gli operatori della Squadra Volante della Questura di Imperia denunciavano un uomo peruviano irregolare sul territorio italiano (ed il datore di lavoro italiano che lo aveva assunto nonostante clandestino).
Mentre accompagnavano lo straniero nella sua abitazione a cercare i documenti che aveva dimenticato, i poliziotti notavano che nell’appartamento sito in viale Matteotti, seppur senza persone quella mattina, vi erano parecchi letti (8 postazioni) ed oggetti vari che lasciavano intendere la casa fosse abitata da diversi soggetti (ad esempio, 9 spazzolini in bagno).
Nei giorni successivi, gli agenti effettuavano diversi controlli nei pressi dell’immobile per approfondire la situazione e lunedì mattina, intorno alle 7, notavano una donna uscire dall’immobile attenzionato.
Dopo averla raggiunta alla fermata del pullman, gli operatori le chiedevano i documenti di identità e questa dichiarava di averli lasciati a casa. Gli agenti, quindi, la invitavano ad andare a prenderli e la donna, riluttante e infastidita, si recava nel suo appartamento, lo stesso dell’intervento della scorsa settimana.
Nell’abitazione gli operatori trovavano un uomo intento a dormire e, a seguito di accertamenti, sia quest’ultimo sia la donna controllata alla fermata del pullman risultavano clandestini.
Entrambi provenienti dal Perù, giunti in Italia nel dicembre 2018, lei di 53 anni lui di 40 anni, non avevano mai richiesto un regolare permesso di soggiorno e venivano pertanto denunciati per soggiorno illegale sul territorio dello Stato.
La loro posizione è ora al vaglio dell’Ufficio Immigrazione per le valutazioni di competenza in ordine alla loro espulsione.
Nel frattempo, i poliziotti prendevano contatto con la conduttrice dell’appartamento, anch’essa peruviana.
La signora, 56 anni, regolare sul territorio, in Italia dal 2000 circa, con un contratto di lavoro come badante ad Albenga, risultava vivere nella casa ove presta servizio e subaffittare l’appartamento di Imperia a svariati connazionali, alcuni dei quali clandestini, a circa 100/150 euro al mese a persona, nonostante il contratto non prevedesse il subaffitto (possibile invece la locazione ma ai soli membri della famiglia, risultata tuttavia inesistente).
Per tale motivo la straniera veniva denunciata per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.