“Questo Governo non era in spiaggia, ma era a lavorare ogni giorno negli uffici.”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciando la crisi di Governo a seguito dell’incontro con il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il leader della Lega, infatti, nelle ultime ore, ha incontrato il premier per informare dell’intenzione di interrompere l’esperienza di Governo per andare al voto anticipato, confermando lo sfaldamento della maggioranza che ha raggiunto il culmine con il caso Tav.
Gli italiani potrebbero essere chiamati al voto già il prossimo ottobre.
Crisi di Governo: il discorso di Giuseppe Conte alla nazione
“Ieri sera e questo pomeriggio è venuto a parlarmi il ministro Salvini il quale mi ha anticipato l’intenzione della Lega di interrompere questa esperienza di governo e la volontà di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui il partito gode.
La nota ufficiale diffusa da ultimo dal ministro Salvini invoca un ritorno alle urne per restituire la parola agli elettori. Ho chiarito al Ministro che farò in modo questa crisi da lui innescata sia la crisi più trasparente della storia della vita repubblicana, per questo, mi riservo di contattare i presidenti di Senato e Camera perché adottino le iniziative di loro competenza per permettere alle Camere di tornare a riunirsi. Questo passaggio dovrà svolgersi davanti ai parlamentari come ho sempre chiesto. I parlamentari rappresentano tutti i cittadini.
Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero stare le caratteristiche di questo governo e vigilerò affinché siano rispettati fino all’ultimo giorno.
Come ho già chiarito, personalmente non considero il confronto tra Governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico, ma la vera essenza della nostra forma di Governo, democrazia parlamentare. Ho preannunciato che in parlamento sarei tornato ove fossero tornate le condizioni per la cessazione anticipata del mio incarico.
Leggo nella nota di Salvini l’invito ai parlamentari a non perdere tempo, ma a tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta al Ministro dell’interno convocare le camere o decidere i tempi della crisi politica. Al Ministro spetterà invece nella sottoveste di senatore e leader della Lega spiegare lui al Paese e agli elettori perchè ha scelto di interrompere il lavoro di questo governo. In parlamento e a tutti gli italiani dovremo dire la verità e non ci nasconderemo dietro slogan mediatici. Non permetterò più che si alimenti la narrativa di un Governo che non opera o un Governo dei “no”. Questo Governo ha sempre lavorato molto e parlato poco. Non era in spiaggia, ma era a lavorare ogni giorno negli uffici. Adoperandosi incessantemente per realizzare progetti di riforma a beneficio degli italiani.
Non accetterò più che vengano sminuiti che tutti gli altri Ministri, Viceministri e sottosegretari insieme a me hanno affrontato il lavoro quotidiano di questo governo. Non posso accettare che sia svilito il cospicuo lavoro svolto dai Parlamentari”.
In diretta da Palazzo Chigi
Pubblicato da Giuseppe Conte su Giovedì 8 agosto 2019
Crisi di Governo: Matteo Salvini (Lega) punta alle elezioni
“Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di ‘Signor No’.
Non vogliamo poltrone o ministri in più – continua – non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni. L’ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori.
Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani”.
Crisi di Governo: la risposta di Luigi di Maio (M5S)
“Qualcuno vuole che il governo cada oggi, 8 agosto. Bene, noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze. Ad ogni modo, c’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e facciamo risparmiare agli italiani mezzo miliardo in 5 anni. Soldi che possono essere usati per le scuole, gli ospedali, le strade e non per gli stipendi dei politici.
Per tornare al voto bisogna comunque passare per il Parlamento. Una volta che si passa per il Parlamento e si riaprono le camere, cogliamo anche l’opportunità per fare subito questa riforma, senza aspettare settembre.
Domani scadono i tre mesi necessari dall’ultimo voto già espresso alla Camera dei Deputati, quindi ogni finestra è buona per approvare la legge e rendere il Parlamento più efficiente e meno affollato. Poi ridiamo subito la parola agli italiani.
Il mio è un appello a tutte le forze politiche: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto.
Noi non abbiamo paura. Noi pensiamo a fare quello che la politica non ha mai avuto il coraggio di fare”.