“Non possiamo farci la doccia, lavare i piatti, fare la lavatrice, sciacquarci le mani”. Lo afferma un residente di Lucinasco, Comune nell’entroterra imperiese, raccontando la situazione che stanno vivendo in paese.
Si tratta di azioni quotidiane che spesso compiamo quasi dandole per scontato, ma che invece possono essere possibili grazie alla risorsa più preziosa del pianeta: l’acqua.
Lucinasco senz’acqua: scoppia la rabbia dei residenti
Da due giorni, che sembrano pochi, ma viverli è un’altra cosa, gli abitanti di Lucinasco, sono rimasti completamente senz’acqua e sono quindi impossibilitati a svolgere queste azioni all’apparenza “banali”.
Sono state diverse le segnalazioni pervenute alla Redazione di ImperiaPost sul disservizio. Per riuscire a soddisfare i bisogni di routine, raccontano residenti e proprietari di seconde case, è necessario recarsi alle sorgenti in campagna, alle fontane dei paesi vicini oppure utilizzare l’acqua in bottiglia.
“Mercoledì pomeriggio – racconta un residente 59enne – è andata via l’acqua. Io mi ero reso conto che c’era qualcosa che non andava perché avevo notato che la pressione era diminuita, ma non c’era stato comunicato nulla e non tutti sono così attenti.
Così il paese è rimasto completamente a secco. Secondo quanto siamo riusciti a capire in seguito, si sarebbe rotta una pompa nella vasca e, quindi, l’acqua si è esaurita senza ricaricarsi. Siamo stati tutta la notte di mercoledì, tutto giovedì e la notte fino a stamattina senza acqua, finchè poi abbiamo saputo che è arrivata la nuova pompa.
Il problema è che per riempirsi (all’interno della vasca ci stanno 210 metri cubi di acqua) ci vuole moltissimo tempo, perciò se aprono l’erogazione, come hanno fatto oggi, in un attimo sparisce quella poca acqua che si è accumulata e siamo da capo.
Il danno poteva essere prevenuto, poiché bastava tenere sotto osservazione le pompe. Ora che però è successo, per risolvere in fretta la questione e ridare il servizio essenziale a tutti gli abitanti, ci vorrebbero le autobotti dei Vigili del Fuoco. Perché il Comune non le chiama?”.