Alta tensione, nella notte, a Sanremo, dove alcuni detenuti del carcere di Valle Armea hanno inscenato una folle ed assurda protesta, senza alcuna ragione. Ricostruisce gli eventi Michele Lorenzo, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE
“Questa notte una rumorosa protesta innescata da tre detenuti di origine nordafricana ha turbato l’ordine e la sicurezza del carcere di Sanremo, verso l’una di questa notte i tre hanno letteralmente messo a scompiglio un’intera sezione della Casa di Reclusione di Sanremo, per i fatti accaduti nella nottata sono stati allertati circa 30 Agenti, pronti ad intervenire nel caso in cui la protesta si sarebbe potuta allargare da parte della restante popolazione detenuta – Michele Lorenzo, segretario Nazionale del Sappe, denuncia la violenta rissa fra detenuti scaturita nel carcere di Sanremo.
Protesta tra detenuti in carcere a Sanremo, la denuncia del Sappe
“I tre hanno iniziato a battere contro le inferrate, e successivamente hanno completamente devastato la cella, rompendo i suppellettili il televisore e tutte le forniture in dotazione, hanno persino lanciato nei corridoi della sezione alcune bombolette di gas tentando di incendiarle, solo dopo l’intervento del Comandante di Reparto e di tutti gli Agenti in servizio i detenuti sono stati riportati alla calma e fatti uscire dalla camera, per essere separati ed allocati altrove, ma appena terminate le operazioni da parte della Polizia Penitenziaria gli stessi riprendevano la protesta, questa volta auto procurandosi lesioni da taglio.
Una notte di fuoco per il personale in servizio, che ha dovuto fronteggiare la protesta e che da tempo si trova in situazioni simili.
Il Sappe da anni contesta la gestione del Carcere di Sanremo da parte degli Uffici Superiori i quali mostrano disinteresse ai problemi segnalati, l’istituto in oggetto è il secondo per dimensioni in Liguria oggi senza un Comandante e senza un Direttore fisso in sede, da tempo sovraffollato è affetto da una grave carenza di Personale, un mix che poco si coniuga con l’ordine la sicurezza e il giusto trattamento dei detenuti, i dati confermano la costante crescita di eventi critici tant’è che i disagi subiti dal personale di Polizia sono all’ordine del giorno, non si può più lavorare in condizioni di stress e insicurezza, va rivisto il sistema penitenziario non solo locale ma nazionale, che oggi risulta a parere di questa O.S. disorganizzato e gestito in modo confusionario, basti pensare che da un mese manca un Dirigente Generale al Provveditorato distrettuale del Piemonte-Liguria e Valle d’Aosta, provveditorato che conta circa 4000 detenuti e 2500 agenti, vertici con il quale confrontarsi ed ai quali chiedere un’effettiva risoluzione dei problemi che da tempo il Sappe lamenta”.