Imperia – Nuova udienza questa mattina per il processo sul capannone della cantieristica del porto turistico di Imperia che vede imputati con l’accusa di abuso d’ufficio Paolo Calzia, ex segretario generale del Comune di Imperia ed ex presidente della Porto di Imperia Spa (difeso dall’avvocato Erminio Annoni), Delia Merlonghi ex amministratore unico di Acquamare (difesa dall’avvocato Nerio Diodà), Mariassunta Longo rappresentante di un’altra società affiliata al gruppo Acquamare (difesa dall’avvocato Davide Carpano), Emanuele Giovagnoli amministratore della Sielt (difeso dall’avvocato Giovanni Gerbi) e Emilio Morasso, progettista dei lavori del porto turistico (difeso dall’avvocato Waldemaro Flick).
Durante l’udienza presieduta dal giudice Paolo Luppi, il comune di Imperia (rappresentato dall’avvocato Donata Di Stefano) ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile. Tale richiesta è stata contestata dall’avvocato Annoni in quanto: “nel frattempo sono intervenuti provvedimenti amministrativi con efficacia sanante”. Il giudice Luppi, però, ha deciso di ammettere la costituzione di parte civile del Comune di Imperia “atteso che l’incidenza totale o parziale sul danno accampato dal menzionato ente in conseguenza dell’intervento di provvedimenti amministrativi con efficacia sanante costituirà oggetto di vaglio dibattimentale, ma allo stato non può rilevare ai fini della ammissibilità della costituzione di parte civile”.
Il Comune di Imperia, inoltre, ha chiesto l’esame di alcuni testimoni e ha chiesto di ammettere, tra le prove , gli articoli di stampa in quanto costituirebbero un danno di immagine per il comune.
Malgrado l’opposizione, anche in questo caso, delle difese, il giudice Paolo Luppi ha ammesso “tutte le prove richieste senza esclusione degli articoli di stampa attesa la peculiarità della posizione della parte civile rappresentata da un ente esponenziale che in conseguenza della vicenda e del risalto dato dalla stampa ai fatti può comunque avere un danno”.
L’udienza è stata rinviata al prossimo 19 gennaio 2015 per l’inizio della fase dibattimentale e l’audizione dei consulenti tecnici del Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo. Secondo l’accusa il capannone era stato costruito in un’area sotto vincolo ambientale senza le dovute autorizzazioni da parte degli organi competenti.