27 Dicembre 2024 16:44

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LA REGIONE LIGURIA LANCIA UNA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE PER CHI VUOLE ADOTTARE UN CANE

In breve: L’invito è di prendere l’animale al canile. Informarsi sulla serietà di chi propone il cane è uno dei primi passi da fare presso il Comune o la Asl. In Liguria i canili sanitari sono 5 e i canili rifugio 24. I cani ospitati al dicembre 2013 erano 2100, 989 le adozioni

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La Regione Liguria lancia una campagna di educazione per chi vuole adottare un cane. I manifesti, realizzati con la supervisione dell’Osservatorio permanente per lo studio e il controllo delle popolazioni animali, svelano cosa bisogna sapere, pretendere e fare per iniziare a condividere la propria vita con un cucciolo. L’invito è di prendere l’animale al canile.
“Occorre stare in guardia – dice l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo – perché non sempre le storie commoventi trovate in rete corrispondono alla realtà, non sempre prendere un cucciolo da luoghi dove il randagismo è diffuso, aiuta a risolvere il problema”.
Informarsi sulla serietà di chi propone il cane è uno dei primi passi da fare presso il Comune o la Asl di provenienza. In Liguria i canili sanitari sono 5 e i canili rifugio sono 24. I cani ospitati al dicembre 2013 erano 2100, 989 le adozioni. Il cucciolo inoltre deve avere più di due mesi ed essere correttamente identificato e iscritto all’anagrafe canina della Asl di provenienza.
“È importante anche conoscere le caratteristiche fisiche del cane che si vuole adottare, in modo da poterlo gestire correttamente – spiega Montaldo – non si può tenere sempre in casa un cane che ha necessità di correre all’aperto per almeno un paio d’ore al giorno per esempio”.
Il traffico di animali è secondo solo a quello di armi e droga, secondo il rapporto sulle ecomafie. Il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione europea per la protezione di animali da compagnia attraverso la legge n. 201 del 4 dicembre 2010. Sanzioni penali sono previste per chi compie il reato di traffico illecito per profitto: reclusione da 3 mesi a un anno e multa da 3 mila a 15 mila euro. Molti introducono, trasportano e trattano cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale. Sanzioni amministrative puniscono anche chi introduce l’animale illegalmente anche in assenza della finalità commerciale.
“La nuova legge – rileva Montaldo – ha però una mancanza: a differenza del regolamento CE 1-2005, non è prevista una procedura comunitaria per comunicare i controlli da parte di tutte le forze dell’ordine agli Uvac, gli uffici veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari. Quindi molti verbali di Polstrada, Forestale, Nas, ma anche degli stessi veterinari della Asl, non entrano a far parte di una rete dati che sarebbe utilissima per avere l’idea della portata del fenomeno”.
In Liguria gli uffici Uvac sono a Ponte Caracciolo. Sono presenti anche tre posti di ispezione frontaliera (Pif) a Genova (stessa sede Uvac), alla Spezia (Terminal Fornelli) e a Vado Ligure (Palazzina Dogana).

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