Si è aperto ieri mattina in Tribunale a Imperia il processo che vede sul banco degli imputati Paolo Gori, titolare e fondatore della scuola di formazione per parrucchieri Gori Hair School, con sede a Imperia e Taggia, accusato di indebita percezione di erogazioni dello Stato e falso.
Imperia: a processo il 16 settembre Paolo Gori, titolare della Gori Hair School
Nell’udienza odierna, davanti al giudice Francesca Minieri, il Pm Luca Scorza Azzarà ha sentito, quali testimoni, alcune studentesse dei corsi organizzati dalla Gori Hair School e uno militari della Guardia di Finanza di Imperia che ha partecipato alle indagini.
L’ipotesi accusatoria è che vi siano irregolarità (falsi) sui registri di frequenza che avrebbero in qualche modo permesso alla Gori Hair School di percepire fondi provinciali non dovuti per la realizzazione dei corsi e di rilasciare attestati senza che gli aspiranti parrucchieri ne avessero titolo.
Gori è difeso dall’avvocato Marco Bosio.
Finanziere
“La Gori Hair School organizza corsi privati per parrucchieri, riconosciuti dalla Regione, una volta terminati i quali viene rilasciato un attestato di qualifica o di abilitazione.
I registri delle presenze sono vidimati dalla Provincia e pertanto sono considerati atti pubblici. L’attività svolta ha fatto emergere la redazione fittizia dei registri presenza per gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016, sia per quanto riguarda il corso biennale di qualifica per acconciatore dipendente, sia quello per il conseguimento dell’abilitazione.
Il registro presenze del primo anno del corso biennale di qualifica per acconciatore dipendente è risultato falso. Il motivo? Risulta iniziato a maggio 2015 e terminato a novembre 2015, ma gli studenti hanno confermato di averlo iniziato a settembre 2014 e terminato a giugno 2015.
Sono state segnate lezioni durante tutto il periodo estivo. Molti studenti, però, in tali date stavano effettuando uno stage presso diversi saloni di parrucchieri sparsi su tutto il territorio nazionale. Una studentessa, ad esempio, era segnata presente, ma si trovava a Crotone per uno stage, un’altra era in vacanza in Moldavia, come è emerso dal passaporto.
Nonostante fossero segnati sul registro del primo anno, gli studenti hanno dichiarato di non aver mai sostenuto lezioni di chimica.
È emerso, inoltre, che le firme sul registro presenze venivano apposte a posteriori, quindi senza controllo da parte del corpo docente. Lo stesso metodo è stato adottato per il registro del secondo anno che, seppur risulti dai documenti iniziato a novembre 2015 e terminato a giugno 2016, gli studenti hanno dichiarato di averlo iniziato a settembre.
Il registro dell’anno scolastico 2015/2016 per il corso di abilitazione all’esercizio di acconciatore risulta essere falsificato. Dagli atti ufficiali risulta iniziato a dicembre 2015 e terminato a luglio 2016, con lezioni dalla domenica al mercoledì. Al contrario, però, gli studenti hanno dichiarato di averlo iniziato a settembre 2015, con lezioni solo il lunedì ed il mercoledì. A riguardo è emerso anche un messaggio dove il titolare della scuola, Paolo Gori, suggeriva agli studenti i giorni fittizi di lezione da indicare alla Guardia di Finanza qualora fossero stati contattati.
La Gori Hair School, inoltre, ha ottenuto dei voucher, cui si poteva accedere da bando pubblico, a domanda dei singoli individui, per il finanziamento di corsi di formazione e aggiornamento. Voucher che potevano essere incassati dalla scuola solo dopo la presentazione della documentazione in Provincia che attestasse l’effettivo svolgimento del corso ed il conseguimento dell’attestato.
Per quanto concerne il corso ‘English for beauty’, lo studente che ha presentato domanda ha dichiarato di non averlo frequentato. Eppure la Gori Hair School ha presentato un registro alla Provincia in cui attestava l’effettiva partecipazione al corso.
A riguardo è emerso anche un messaggio in chat dove il titolare della scuola indicava agli studenti del corso di abilitazione il nome dello studente che avrebbe svolto il corso di inglese. Nel messaggio si suggeriva anche di specificare alla Guardia di Finanza che non avevano socializzato.
Per quanto riguarda il corso ‘Marketing for beauty’, una studentessa durante le lezioni risultava essere a lavoro, quindi non poteva aver partecipato alle lezioni. Per quanto riguarda il corso ‘taglio avanzato’ risultano trattati argomenti diversi per gli studenti dello stesso corso, nonostante combaciassero date e orari.
A marzo 2018 sono stati sequestrati i registri presenze ed il cellulare del titolare della Gori Hair School e dall’analisi del telefono sono emerse chat in cui Gori scrive ai docenti che dovranno ‘consultarsi’ prima di essere convocati dalla Guarda di Finanza e addirittura una chat con una studentessa in cui dice: ‘Non vieni più a scuola? Dovresti mettermi delle firme. lo non so imitare la tua scrittura, altrimenti firmavo io per te’.