Sono più di 3.500 in tutta Italia le autoscuole, aderenti a Unasca e Confarga, che oggi, mercoledì 18 settembre, rimarranno chiuse per protestare contro l’introduzione dell’Iva al 22% sulle patenti.
Anche a Imperia è scattato lo sciopero, sebbene in forma ridotta, per garantire le guide (per chi ha un esame imminente) e gli esami programmati.
Iva al 22%, Autoscuole in protesta a Imperia
Dal 3 settembre 2019 è stata introdotta l’Iva sulle patenti, finora esentate (dal 1972). Per fare un esempio, una guida che costava prima 32 euro ora ne costerà 39, con un importante impatto sulle tasche dei clienti e sul bilancio familiare.
Quello che, però, preoccupa di più le autoscuole è la retroattività dell’imposta. Le attività dovrebbero intraprendere un’azione di recupero dell’aliquota Iva sugli ex allievi fino al 2014. “Un’operazione impraticabile – affermano tutti i titolari – che quindi si riversa su di noi. Questo significa che moltissime autoscuole sono a rischio chiusura, perché non riuscirebbero a coprire i costi”.
Giorgia Ligas, titolare Autoscuola Alfieri
“Oggi scioperiamo – afferma Giorgia Ligas dell’Autoscuola Alfieri – ma garantiamo le guide a chi ha gli esami imminenti. Vogliamo tutelare i nostri ragazzi.
Da inizio settembre abbiamo ricevuto la sorpresa, prima eravamo esenti dall’Iva come il resto delle professioni didattiche. La conseguenza è che siamo costretti ad aumentare i prezzi. Ad esempio, per una guida ora si pagheranno 39 euro al posto di 32. Purtroppo bisogna farlo, è la legge, anche se avremmo preferito dal 1° gennaio. Dispiace molto per i clienti, contando anche la crisi. Inoltre, se le persone risparmiano sulle guide ci potrebbero essere delle conseguenze. Da una parte potrebbero arrivare all’esame non perfettamente preparati e se vengono bocciati devono spendere altri soldi per riprovarci.
Questo è un problema, ma quello per cui ci battiamo di più è la retroattività dell’imposta per i 5 anni ancora contestabili, quindi fino al 2014. Secondo loro dovremmo andare dagli ex clienti e chiedere l’Iva per guide ed esami già sostenuti e pagati. È impensabile. Si stima una media di 100 mila euro ad autoscuola. Se dovremo metterli di tasca nostra, contando che tantissime attività, come noi, sono a conduzioni familiari, rischiamo la chiusura”.
Dario Esposito, autoscuola Gloria
“Oggi continuo le guide e gli esami – spiega Dario Esposito – perché voglio garantire il servizio ai clienti, ma condivido gli intenti di chi sciopera al 100%”.
Simona Garello, autoscuola Mediterranea
“Garantiamo guide ed esami di oggi – afferma Simona Garello, socia dell’autoscuola Mediterranea – per non creare disagio ai clienti, che non ne possono nulla. Mi associo a quanto detto dai colleghi.
È impensabile andare a chiedere l’Iva ai vecchi clienti. Se dobbiamo dare tutto noi autoscuole, d’altro canto, moltissime rischiano di chiudere. Abbiamo saputo tutto all’improvviso, il 2 settembre, e la prima settimana, di conseguenza, abbiamo perso l’Iva. Nessun preavviso, nessuna tutela. In Italia ormai funziona così”.
Manifestazione a Roma: presenti rappresentanti dell’autoscuola Ferrari
Oggi a Roma le associazioni di categoria, insieme a titolari di autoscuole provenienti da tutta Italia, hanno organizzato una manifestazioni per protestare sull’introduzione dell’Iva. Presente anche Stefano Ferrari, dell’omonima autoscuola, insieme a Pasquale d’Auria dell’Internazionale e a Claudio Conrieri delle Autoscuole riunite di Arma.