“Si rischia il sovraffollamento dell’unico pronto soccorso a Taggia. Si parla di un bacino di utenza di circa 100 mila persone tra Andora e Ventimiglia”. Così afferma Cittadinanzattiva esponendo i rischi che potrebbero verificarsi con la chiusura dei punti di pronto soccorso nel territorio del ponente ligure, con la realizzazione dell’Ospedaleunico a Taggia.
Per affrontare tutte le problematiche in un dialogo costruttivo, il gruppo ha proposto l’istituzione di una commissione civica.
Ospedale Unico: Cittadinanzattiva invita al dialogo
“La nostra è una proposta concreta, ovvero quella di istituire una commissione civica con esperti Asl, partiti, cittadini (di cittadinanzattiva).
Stiamo parlando di un’area che va da Cervo a Imperia. Realizzare un ospedale unico è un’operazione che va a penalizzare la sanità locale. Due ospedali con criticità si fondono in un ospedale unico con criticità.
Ci sono tanti problemi, dalla mancanza di medici e infermieri, che porta a liste di attesa annuali, alla gente costretta ad andare fuori provincia o a pagare la sanità privata. Senza contare il progetto Aurelia bis e la problematica dell’area esondabile dove dovrebbe sorgere l’ospedale. Sono tanti gli argomenti vogliamo discutere in questa commissione.
Abbiamo 15 mila firme certificate, altre 4-5 mila firme raccolte da privati che dobbiamo valutare.
Il nostro messaggio è: fermatevi e parliamone insieme. Il problema va ben oltre la provincia di Imperia. Si rischia il sovraffollamento dell’unico pronto soccorso a Taggia. Si parla di un bacino di utenza di circa 100 mila persone tra Andora e Ventimiglia, se non ci sarà il pronto soccorso a Bordighera.
Noi siamo propositivi. Non è il caso si facciano polemiche sulle firme”.