23 Dicembre 2024 16:31

23 Dicembre 2024 16:31

ECCO I MOTIVI CHE HANNO PORTATO AL FALLIMENTO DELLA PORTO DI IMPERIA S.P.A. /LEGGI LA SENTENZA

In breve: Fissata per il 22.10.2014 alle ore 10 davanti al giudice delegato l'adunanza in cui si procederà all'esame dello stato passivo.

 

L'amministratore unico della Porto di Imperia S.p.A. Giuseppe Argirò
L’amministratore unico della Porto di Imperia S.p.A. Giuseppe Argirò

Imperia – Ecco in anteprima la sentenza di fallimento della Porto di Imperia S.p.A. depositata presso la cancelleria del tribunale di Imperia.

Il collegio che ha deciso di dichiarare fallita la società amministrata da Giuseppe Argirò dal gennaio del 2013 era composto dal giudice Francesco Pinto (Presidente), Andrea Canciani (Giudice) e Ottavio Colamartino (Giudice estensore).

                                                                                                             SENTENZA

– Visto il decreto di revoca dell’ammissione al concordato preventivo della società Porto di Imperia Spa pronunciato dal tribunale ai sensi dell’art. 173… (omissis)

– Sentito il giudice relatore

– Rilevato che il pubblico ministero nel corso dalla procedura di concordato preventivo aveva chiesto dichiararsi il fallimento della società istante, nell’atto di intervento del pubblico Ministero con contestuale richiesta di decreto di inammissibilità della proposta di concordato declaratoria di fallimento di Porto di Imperia S.P.A. Depositato il 22/5/2013.

– Ritenuta l’inammissibilità dell’istanza, come già rilevato dal tribunale in sede di ammissione del concordato (concordato depositato il 30,8,2013) tenuto conto che il pubblico ministero ai sensi degli art. 162 e 173 può chiedere il fallimento dell’imprenditore nell’ambito della procedura concordataria.

– Rilevato che la suddetta istanza è tutt’ora pendente;

– Rilevato inoltre che a seguito del deposito della relazione ex art. 173 l.fall., il pubblico ministero in data 4.4.2014 ha depositato memoria chiedendo la revoca dell’ammissione al concordato preventivo e conseguentemente dichiararne il fallimento, ribadendo così la precedente istanza;

Ritenuto quanto allo stato di insolvenza, che lo stesso: a) si evidenzia direttamente già dallo stesso piano di concordato, nel quale si prevede il pagamento dei creditori chirografari in una percentuale del 34%, e pertanto l’incapacità della società di soddisfare integralmente i crediti;

B) sussiste oggi, a maggior ragione, richiamati i contenuti della relazione ex art. 173 l. fall. e nel decreto di revoca dell’ammissione; senza entrare nel merito dei vari profili di criticità riscontrati, si osserva che il pagamento dei creditori derivando dagli ordinari introiti di gestione del porto turistico, presuppone la continuità dell’attività di impresa, continuità che invece non appare possibile per i motivi ivi evidenziati;

 che quindi deve dichiararsi il fallimento della Porto di Imperia S.p.A.

Ritenuto che, in considerazione dell’importanza e della complessità della procedura sia opportuna la nomina di due curatori fallimentari, da individuarsi nelle persone dei commissari giudiziali della procedura di concordato preventivo dott. Filiberto Ferrari Loranzi e Prof. Avv. Stefano Ambrosini.

Ritenuta l’opportunità di disporre l’esercizio provvisorio dell’impresa ai sensi dell’104 l.fall. Considerate le assolute peculiarità della procedura e la conseguente necessità di evitare la brusca interruzione dell’attività di gestione del porto turistico ed i conseguenti gravi danni:

– che allo stato l’esercizio provvisorio viene disposto per un tempo limitato sino al 30,6,2014) ai soli fini di consentire il passaggio della gestione del porto all’ente concedente resta ferma la la possibilità che il tribunale, ove l’esercizio provvisorio si riveli pregiudizievole per i creditori, o ne ravvisi comunque l’opportunità, ne ordini la cessazione prima di tale data ai sensi dell’art. 104 comma 6 l. fall. Al contrario proroghi il termine di cui sopra alla luce degli sviluppi futuri dell’esercizio provvisorio.

                                                                                             PER QUESTI MOTIVI

Visti gli art. 173 comma 2°, 5, 16 l. fall.

                                                                                                  DICHIARA

Il fallimento della Porto di Imperia Spa, con sede legale in Imperia via Matteotti 15

                                                                                                   NOMINA

Giudice delegato il dott. Ottavio Colamartino e curatori il prof. Avv. Stefano Ambrosini, con studio in Torino e il dott. Filiberto Farrari Loranzi di Torino (gli stessi due tecnici che ne hanno chiesto il fallimento,ndr) .

                                                                                                   ORDINA

Al legale rappresentante dell’impresa il deposito entro tre giorni dei bilanci e delle scritture contabili obbligatorie, nonché dell’elenco dei creditori.

                                                                                                    FISSA

L’adunanza del 22.10.2014 ore 10 davanti al giudice delegato, in cui si procederà all’esame dello stato passivo.

                                                                                               ASSEGNA

ai creditori ed ai terzi che vantino diritti reali mobiliari su cose in possesso del fallito termine perentorio di giorni 30 prima dell’adunanza di cui sopra per trasmissione all’indirizzo di posta elettronica certificata (P.E.C) dei curatori delle domande di ammissione al passivo di crediti, di restituzione o rivendicazione di beni mobili.

Visto l’art.104 comma 1 l. fall. Dispone l’esercizio provvisorio dell’impresa, sino al 30.6.2014

Così deciso in Camera di consiglio in Imperia il 20.5.2014.

Il Giudice estensore                                                                                                  Il Presidente

Ottavio Colamartino                                                                                             Francesco Pinto

© Riproduzione Riservata

 

Mattia Mangraviti – Gabriele Piccardo

 

Condividi questo articolo: