13 Novembre 2024 23:37

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13 Novembre 2024 23:37

Imperia: “riprendiamoci le parole”, venerdì 27 settembre al Museo Navale l’incontro sul linguaggio della politica

In breve: La relatrice sostiene che oggi le parole sono sempre più stremate , logorate dagli slogan, riempite di significati impropri, traumatizzate dalle risse

L’associazione culturale ApertaMente, venerdì 27 Settembre 2019 alle ore 17.30, presso l’Auditorium del Museo Navale – via Scarincio 9, Imperia – presenta l’incontro ” Riprendiamoci le parole”.

  • Relatrice Graziella Priulla
  • Conduce Daniela Cassini, del “Centro iniziativa donne” Sanremo

Riprendiamoci le parole: il linguaggio della politica è un bene pubblico

Graziella Priulla nel suo saggio “Riprendiamoci le parole: il linguaggio della politica è un bene pubblico” ha esplorato, con uno sguardo acuto e consapevole, i fenomeni della comunicazione e della politica.

La relatrice sostiene che oggi le parole sono sempre più stremate , logorate dagli slogan, riempite di significati impropri, traumatizzate dalle risse.

Più il brutto diventa consueto, meno sembra brutto. In ogni ambito della vita sociale, pubblica o privata, ci esprimiamo comunemente con le parole di una cultura razzista, omofoba e sessista. Il turpiloquio è stato sdoganato, è servito a coprire i vuoti del pensiero, la mancanza di idee, l’incapacità di argomentare.

Eppure i discorsi corretti, le argomentazioni logiche sono l’ossigeno della democrazia. Una società in cui si possa insultare o denigrare un essere umano senza essere giudicati male è a rischio di barbarie. Il rimedio potrebbe consistere in una pratica quotidiana del dissenso e in un recupero dell’uso consapevole della lingua come portatrice di significati? Ne discuteremo con la relatrice. Vi aspettiamo numerosi. Ingresso libero.

Chi è la relatrice Graziella Priulla

Graziella Priulla, già docente ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nella Facoltà di Scienze Politiche di Catania, vive a Roma e svolge attività di formatrice sui temi della differenza di genere.

I suoi studi riguardano i mezzi di informazione, la sociologia dei consumi culturali, i linguaggi comunicativi della pubblicità e della politica.

 

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