Giuseppe Argirò contro tutti. Dopo la richiesta di astensione dalle indagini che lo riguardano del Pubblico Ministero Maria Antonia Di Lazzaro, (da oggi giudice presso il tribunale di Genova, ndr), l’amministratore unico della Porto di Imperia Spa, ha denunciato l’ispettore capo della Polizia Postale Ivan Bracco, colui che il 5 marzo del 2012 arrestò Francesco Bellavista Caltagirone con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Argirò con una lettera agli organi di stampa ha informato di essere “stato costretto ad assumere questa iniziativa giudiziaria con profondissimo dolore per difendere il suo nome”. Le accuse del manager nei confronti dell’ispettore Bracco sono: abuso d’ufficio, falso, calunnia e omissione di atti d’ufficio e sono relative alla notizia di reato, ricettazione, segnalata da Bracco a seguito della perquisizione avvenuta a casa di Argirò lo scorso 27 maggio. Gli agenti della Postale, su richiesta del Procuratore Capo di Sanremo Roberto Cavallone, perquisirono gli uffici di Area24 e l’abitazione di Argirò notificandogli un avviso di garanzia per concussione per induzione.
L’inchiesta del PM sanremese verteva sul presunto accordo illecito tra l’editore del quotidiano online Sanremonews, Enrico Anghilante, e lo stesso Argirò per estromettere il giornalista Gabriele Piccardo, oggi in forza ad ImperiaPost, dalle questioni relative al porto turistico imperiesi sostituendolo con il collega Federico Marchi che venne assunto presso la Porto di Imperia Spa essendo già contrattualizzato con Area24.
Nell’abitazione di Argirò venne trovata della documentazione definita riservata relativa all’inchiesta contro l”ndrangheta denominata “La Svolta”e perciò fu indagato anche per ricettazione . Secondo Argirò, le accuse mossegli da Bracco sarebbero infondate in quanto: “le conclusioni proposte, circa la modalità con cui avrei, a suo dire, acquisito la documentazione citata, sono certamente false, ma evidenzia un modus operandi sconcertante rispetto a questa particolarissima indagine”.
Selena Marvaldi